Olbia 24
Notizie    Video   
NOTIZIE
Olbia 24 su YouTube Olbia 24 su Facebook Olbia 24 su Twitter
Olbia 24notizieolbiaSpettacoloTeatro › Dopo Ozieri e Alghero, piccoli suicidi ad Arzachena
A.B. 9 aprile 2016
Dopo Ozieri e Alghero, piccoli suicidi ad Arzachena
I riti del Maggio, con le tradizionali sfide in versi, rivisitati in chiave contemporanea per “Piccoli suicidi in Ottava Rima-Vol. I e II”, della compagnia I Sacchi di Sabbia, in tournée nell´Isola sotto le insegne del Cedac. Dopo l´esordio di ieri ad Ozieri e lo spettacolo di questa sera ad Alghero, terzo appuntamento, domani, all´Auditorium Comunale di Arzachena


ARZACHENA - I riti del Maggio, con le tradizionali sfide in versi, rivisitati in chiave contemporanea per “Piccoli suicidi in Ottava Rima-Vol. I e II”, della compagnia I Sacchi di Sabbia, in tournée nell'Isola sotto le insegne del Cedac, per la stagione de La Grande Prosa nell'ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna: l'originale pièce che intreccia epica cavalleresca, fantascienza e western, nata da un'idea di Giovanni Guerrieri (che firma anche la regia) e Giulia Gallo, dopo il debutto di ieri (venerdì) al Teatro Civico Oriana Fallaci di Ozieri, sarà in cartellone questa sera, alle ore 21, al Teatro Civico di Alghero e domani, domenica 10 aprile, alla stessa ora, all'Auditorium Comunale diArzachena.

Le antiche feste agresti che celebrano l'arrivo della primavera con canti in rima e poesie improvvisate rivivono in scena in forma straniata e straniante, nel gioco di una consapevole parodia: sotto i riflettori, insieme agli stessi Gallo e Guerrieri, Gabriele Carli, Enzo Illiano e Giulia Solano protagonisti di un racconto per quadri, un'antologia di episodi emblematici recitati in ottava rima e in quartine di ottonari. Impreziosiscono lo spettacolo, realizzato in co-produzione con Armunia e con il Festival Orizzonti 2014, con la consulenza all’Ottava Rima di Enrico Pelosini e la consulenza al canto di Andrea Bacci e Enrico Baschieri, le evocative illustrazioni di Guido Bartoli. Lo spettacolo è un immaginifico e ironico viaggio alla riscoperta di un mondo arcaico, e di una tradizione ancora ben viva e presente in Toscana, ripensati con sensibilità moderna, al di fuori delle suggestioni dei miti sulla rinascita e il risveglio della natura dopo il lungo sonno invernale, che rimandano a divinità quali Cerere, signora delle messi, e Maia, dea della fecondità e della primavera. Frutto di un progetto di indagine e approfondimento sulle strutture e i linguaggi espressivi, e sulla rivisitazione parodistica di moduli noti, lo spettacolo mescola trame surreali e inquietanti come quella de L’invasione degli Ultracorpi, tra echi del celebre film di Don Siegel, tratto dall'omonimo romanzo di fantascienza di Jack Finney del 1955, allo spirito di frontiera nell'epopea della conquista del West, con spietati duelli alla pistola e scontri fra sceriffi e banditi, ed ancora ai brividi da horror nella leggenda del lupo mannaro.

L'amore ridotto ai minimi termini, ovvero alle dimensioni microscopiche di una gara tra spermatozoi fa pendant con le crisi d'identità del povero Wolf assediato da Cappuccetto Rosso, e costretto ad indossare ancora una volta i panni del malvagio corruttore e divoratore, invece di dilettarsi con la poesia. Antiche e nuove epopee, eroi mitici, personaggi letterari e icone del grande schermo sono i protagonisti di una mise en scène intrigante ed efficace, tra continui capovolgimenti di prospettiva, voluti fraintendimenti e slittamenti semantici. Nel cimentarsi con questa nuova avventura (è il caso di dirlo) la compagnia I Sacchi di Sabbia conserva la sua cifra peculiare (incentrata sull'ironia e la ricerca sul linguaggio) in una contaminazione di generi e stili, con mutamenti di registro e fecondi incroci fra la tradizione colta e la cultura popolare. La piece è un coinvolgente divertissement, in cui è possibile riconoscere le citazioni da “Pat Garrett e Billy The Kid” di Sam Peckinpah, in cui i protagonisti son però imprigionati in una bolla di tempo, costretti a ripetere le loro gesta e (ri)morire mille e mille volte nella mente degli spettatori, e da “L'uomo lupo” (The Wolf Man) di George Waggner. La fabbrica dei sogni è l'erede degli antichi poeti, dei cantori dell'amor cortese e delle epiche gesta dei valorosi paladini, e si fonde qui alla celebrazione dei Maggi, tra sacro e profano. La musica dei versi si sposa alla (in)attualità dei temi, consegnando agli spettatori il miraggio di una trasposizione del rito in forma moderna, in cui i Maggi di Toscana (e non solo) si accendono di nuovi colori, dalla fantascienza al western, in una felice miscela tra antico e contemporaneo, tradizione e sperimentazione, clownerie e rigore, nel fantastico gioco del teatro.
13:42
Il cartellone propone 15 titoli complessivi, distribuiti in 7 mesi di programmazione, con 6 spettacoli dei padroni di casa – tra cui 2 nuove produzioni e due coproduzioni, e 7 spettacoli di compagnie ospiti provenienti da tutta Italia e dall’Europa
11:58
Quindici titoli in cartellone (11 per la prosa, di cui uno fuori abbonamento e 4 per la danza) da dicembre a maggio: si parte lunedì 15 dicembre alle 20.30 al Teatro Verdi di Sassari con “Iliade / il gioco degli dèi” dal poema di Omero



Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2025 Mediatica SRL - Alghero (SS)