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Attilio Dedoni 11 agosto 2016
L'opinione di Attilio Dedoni
Silenzio inquietante calato su Ryanair


Quale è lo stato delle trattative tra la Regione e Ryanair, oggi che sono trascorsi otto giorni dall’ultimo incontro con il ministro Delrio e con i vertici della compagnia aerea irlandese, conclusosi con l’accordo per la riapertura della base di Pescara e con l’impegno a rivedersi nel giro di una settimana per prendere una decisione relativamente alla base di Alghero? Il silenzio che la Giunta regionale ha fatto piombare sulla vicenda è a dir poco inquietante. Ci sono stati altri incontri in questi giorni e, se sì, perché la notizia non è stata resa pubblica?

La Regione ha elaborato la sua proposta per incentivare il traffico dei vettori low-cost secondo i dettami dell’Unione Europea, così come richiesto la scorsa settimana? Per quale ragione l’accordo per la base di Pescara è stato trovato in poche ore mentre quello per la base di Alghero, dopo una settimana, non sembra essere neanche all’orizzonte?. Incassata la sentenza sulla procedura di infrazione riguardante la contestata legge 10 e ottenuta la sospensione per qualche mese dell’aumento delle tasse aeroportuali, tutti gli ostacoli che, a detta dell’esecutivo, impedivano di stipulare un nuovo accordo con Ryanair sono venuti meno, come dimostra anche il brillante risultato della Regione Abruzzo.

Per mesi si è andati avanti dicendo che si aspettava solo la rimozione dei suddetti ostacoli per presentare seduta stante agli irlandesi un’offerta di quelle che non si possono rifiutare. Poi, la doccia fredda di una Giunta che si è presentata impreparata all’appuntamento più importante di questa vicenda ed infine il silenzio, rotto solo da qualche sporadica dichiarazione sulla privatizzazione dello scalo di Fertilia, segno evidente di quali sono le priorità dell’esecutivo.

Siamo a metà agosto, il tempo per programmare i voli per la stagione autunnale è agli sgoccioli, eppure in viale Trento la massima urgenza sembra essere quella di assecondare le volontà dei potentati politico-finanziari di casa nostra che, senza farne mistero, hanno messo da tempo gli occhi sugli aeroporti di Alghero e Cagliari in fase di privatizzazione. Il diritto alla mobilità dei sardi e il rilancio dell’industria turistica, in particolare con la destagionalizzazione dei flussi e l’incentivazione del turismo rivolto verso le zone interne, possono aspettare. La Giunta di centrosinistra scherza con il fuoco: il sistema del trasporto aereo da e per la Sardegna, con l’addio temporaneo di Ryanair, è tornato indietro di decenni. Se l’addio dovesse diventare definitivo, la mazzata che si abbatterebbe sulla nostra economia sarebbe devastante.

*capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale



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