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Marco Di Gangi 12 agosto 2016
L'opinione di Marco Di Gangi
Ryanair, tra bugie e alibi


Oggi i sardi devono prendere atto che la politica della Giunta regionale, anziché essere rivolta a trovare soluzioni costituisca essa stessa il problema. Un problema serissimo che toglie speranza, genera rabbia e fa perdere ancora di più la fiducia nelle istituzioni. Con un’abilità degna dei grandi maestri del Giallo i nostri amministratori regionali, hanno scritto sulla vicenda del trasporto aereo una sceneggiatura complessa, intricata, tale da distogliere anche il lettore più attento dall’individuazione dei veri responsabili. Ma anche i Gialli più complessi alla fine rivelano il colpevole, rimuovendo ogni elemento che costituisca ostacolo alla rivelazione della verità.

Non potendo più utilizzare l'alibi della procedura d'infrazione per aiuti di Stato, conclusa favorevolmente per l'aeroporto di Alghero, cercando contestualmente, nella tradizione della peggiore politica, di attribuire la responsabilità del proprio agire e delle proprie incapacità all’altra parte politica e ad una legge regionale che ha esaurito la propria efficacia nel 2013, il presidente Pigliaru e l'assessore ai trasporti Deiana, dopo aver dichiarato a un'intera regione, di avere a disposizione le risorse economiche necessarie e che sarebbero stati pronti con immediate soluzioni all’indomani della decisione della Commissione europea sulla procedura d’infrazione, proseguono, invece, imperterriti per la propria strada, cinicamente incuranti degli effetti devastanti che la propria scellerata condotta produce e produrrà nel tessuto economico e sociale dell'intera isola.

Dopo aver scientemente evitato di predisporre tempestivamente soluzioni utili a riportare i voli low cost negli aeroporti di Cagliari e Alghero, i nostri eroi continuano a prendere in giro i sardi: ora l’obiettivo è la procedura di privatizzazione dell'aeroporto di Alghero, solo dopo il suo perfezionamento, l’intervento a sostegno dei voli a basso costo. Tutto questo solo dopo le ferie estive, a settembre quando, quasi certamente, sarà troppo tardi e Ryanair avrà ormai abbandonato definitivamente Alghero. In questo contesto emerge, oltre al tentativo di far ricadere la responsabilità del propri comportamenti sulle opposizioni che hanno impedito un colpo di mano estivo teso ad accelerare la privatizzazione dello scalo algherese, un piano i cui contorni appaiono ormai nitidissimi, il cui obiettivo é quello che vede come unica priorità quella di far passare di mano la società di gestione dello scalo algherese. In conclusione, il diritto alla mobilità e le sorti dei propri cittadini poco o nulla sembrano interessare a chi oggi amministra là regione.

La rapida e responsabile soluzione trovata dalla Regione Abruzzo per l'aeroporto di Pescara che salva la base e i voli Ryanair, stride con la strategia adottata dalla Regione Sardegna e dalla Giunta Pigliaru che, con supponenza cattedratica, se non con vera e propria arroganza, considera evidentemente i propri amministrati alla stregua di "popolo bue" incapace di valutare e comprendere il significato è la portata delle proprie azioni. Ciò che, loro malgrado, resterà sarà, invece, la diffusa consapevolezza che gli unici responsabili della desertificazione economica e del rinnovato isolamento di mezza Sardegna hanno nomi , cognomi e sigle di partito ben individuate. Confidiamo ancora nel fatto, che all'interno della maggioranza politica e consiliare esistano esponenti che abbiano la dignità e il coraggio di mettere pubblicamente in discussione questa impostazione, ma a questo punto , vista l'apparente mancanza di un vero confronto sulla questione, ci auguriamo, quantomeno, che siano altri organi ad interessarsi alle dinamiche di quanto é accaduto, sta accadendo ed accadrà, per eliminare in tutta questa vicenda ogni ipotetica ombra sulla trasparenza e sulla prevalenza dell'interesse generale rispetto ad interessi particolari.

*Per Azione Alghero



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