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Paola Correddu 29 ottobre 2016
L'opinione di Paola Correddu
Chissà come prosegue l´indagine di mercato


Chissà come prosegue l’indagine di mercato dell’Amministrazione. Con la determinazione 1900 del 19/09/2016, infatti, l’Amministrazione Comunale di Alghero ha avviato un indagine di mercato volta ad identificare operatori economici interessati all’affidamento in concessione della Casa Residenziale Anziani, CRA), attraverso un intervento di finanza di progetto. Una determinazione che da gambe alla scelta, tutta politica, fatta in fretta e furia dall’Amministrazione che, con la delibera di G.C. n 382 del 30/12/2015, ha deciso di passare da un sistema di affidamento in gestione, come quello attuale, ad una vera e propria privatizzazione della struttura che avrà come conseguenza quella di accollare al privato tutte le spese di ristrutturazione (che pare ammontino a 2.400.000) e di gestione del servizio, in cambio di utili evidentemente provenienti da rette per ospiti paganti ad alto reddito, e liberare al contempo il Comune di tutti gli oneri economici. Una scelta politica frettolosa che sarebbe stata giustificata solo se l’Amministrazione fosse stata all’oscuro dei rilevanti problemi strutturali del CRA che da tempo hanno impedito il rilascio del certificato prevenzione incendi (CPI) e solo se non avesse saputo che il servizio di gestione affidato alla Coop. KCS CAREGIVER con contratto 3+2 aveva come termine ultimo di scadenza il 30/09/2016.

Invece l’Amministrazione sapeva, sapeva eccome, sin dal suo insediamento.
Sapeva che i modesti interventi realizzati nell’ultimo decennio per la messa a norma di alcune parti del complesso si erano dimostrati del tutto inadeguati per l’ottenimento del CIP, certificazione indispensabile perché la struttura potesse operare (attualmente infatti opera in regime di deroga). Sapeva che il fabbricato versava in uno stato di complessivo degrado tanto da interdire l’utilizzo di alcune parti del complesso come i balconi esterni, la sala conviviale, la cappella, con conseguente limitazione delle attività rivolte agli ospiti. Conosceva bene anche le problematiche di tipo gestionale presenti all’interno della struttura conseguenti alla violazione dell’art. 7 del capitolato d’appalto tutt’ora in vigore, che prevede un rapporto del personale OSS di 1/8 per anziani autosufficienti e 1/6 per anziani non autosufficienti per ogni turno di servizio, rapporto assolutamente non rispettato, con conseguente scadimento della qualità del servizio reso, sia sotto il profilo professionale che umano.

E questa è cosa assai grave quando trattasi di servizio rivolto ad una utenza fragile, costituita da persone anziane,spesso sole, in molti casi affette da patologie croniche disabilitanti, anche con malattia di Alzheimer, con compromissione più o meno severa delle autonomie di base, verso cui l’Amministrazione Comunale avrebbe dovuto mostrare un’attenzione maggiore nel rappresentarne e difenderne i diritti. L’Amministrazione sapeva ma, in oltre due anni di governo della città, non ha agito. E’ rimasta alla finestra a guardare salvo poi esser presa dalla fretta di approvare, con Delibera di C.C. n 31 sempre del 30/12/2015, il documento unico di programmazione (DUP) contenente anche i nuovi indirizzi per il CRA. Con un atto di spregio per le prerogative del Consiglio, il Sindaco e la Giunta hanno sottoposto all’assemblea consiliare tale documento, di ben 271 pagine, senza consentire a ciascun membro di prenderne visione anzitempo, impedendo di fatto una votazione consapevole e costringendo taluni a votare alla cieca, sulla fiducia, ed altri ad abbandonare l’aula. Una decisione, quella di dare in concessione il CRA, presa da una Amministrazione che non si è mai realmente preoccupata di reperire fondi per la riqualificazione dei locali ( il Sindaco infatti non ci ha ancora detto perché le sue richieste di finanziamento siano state bocciate) e che tanto meno si è preoccupata di esercitare la sue prerogative di vigilanza e controllo sull’operato dell’appaltatore che attualmente gestisce la struttura, cioè la Coop KCS CAREGIVER.

Una decisione presa senza esplorare altre possibili soluzioni gestionali come ad esempio la riconversione della struttura in RSA e senza aver ben chiaro quale sarà il futuro della struttura stessa e dell’utenza attualmente ospitata (a meno che per alcuni non sia fin troppo chiaro!). E così si giunge all’atto finale della proroga di tre mesi per la KCS, considerato che gli approfondimenti e le valutazioni per programmare una nuova tipologia di conduzione della struttura, dice l’Amministrazione, hanno richiesto più tempo del previsto ritardando l’avvio dell’indagine di mercato. Quasi un parto per elaborare una determinazione, la 1900 appunto, che si presenta approssimativa, priva di indicazioni sul valore dell’affidamento, sugli elementi essenziali del contratto, sui criteri di selezione degli operatori interessati, che nulla specifica su quale sarà l’iter che verrà seguito successivamente. Semplice superficialità? Può essere. Ma a leggere il primo capoverso della determinazione n 2016 del 30/09/2016 (quella che proroga il servizio di gestione) che sottolinea come nelle “more della definizione della procedura di affidamento in concessione, gli stanziamenti risultano insufficienti a garantire qualsivoglia procedura di evidenza pubblica”, non c‘è da ben sperare. Che i giochi siano già fatti!



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