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Red 2 febbraio 2017
Uccisa e messa in freezer, pena confermata
La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 30 anni per Giulio Caria, muratore sardo a processo per l´omicidio aggravato della compagna convivente Silvia Caramazza


OLBIA - La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 30 anni per Giulio Caria, muratore sardo a processo per l'omicidio aggravato della compagna convivente Silvia Caramazza. Il cadavere della commercialista di 39 anni fu trovato in un freezer a pozzetto nell'appartamento di Bologna, in viale Aldini, dove i due vivevano, il 25 giugno 2013.

La donna era stata uccisa tra l'8 e il 9 giugno, con più colpi di un oggetto contundente mai ritrovato. Caria fu fermato in Sardegna due giorni dopo la scoperta del corpo: non ha mai confessato il delitto.

La Corte ha annullato senza rinvio solo l'aggravante dell'aver agito con crudeltà, accogliendo su questo punto il ricorso del difensore, il penalista Savino Lupo. L'annullamento non ha inciso sulla quantificazione della pena. All'udienza sono intervenute anche i difensori di parte civile, gli avvocati Federico Canova e Fabio Pancaldi per i parenti di Caramazza e Rossella Mariuz per l'Unione donne italiane.



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