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Red 30 giugno 2017
Frode fiscale: un arresto in Gallura
Un´imbarcazione, del valore di 300mila euro, ormeggiata a Cugnana, sarebbe provento dei delitti di frode fiscale all’Iva per 8,2milioni di euro e di truffa commerciale per 1,7milioni di euro per debiti nei confronti dell’Erario non pagato e per la commercializzazione di ipad ed altro materiale privo del relativo software


OLBIA - Nella serata del 22 giugno, i militari del Nucleo Polizia tributaria della Guardia di finanza di Sassari, diretti dal procuratore capo della Repubblica di Tempio Pausania Domenico Fiordalisi, hanno proceduto ad un arresto. L’operazione nasce nell’ambito di specifici controlli preventivi antievasione ed antielusione fiscale della Guardia di finanza di Sassari, nei confronti dei possessori, a qualsiasi titolo, di imbarcazioni e mega yacht, per accertare attraverso mirate investigazioni di polizia economico finanziaria, la rispondenza tra quanto dichiarato al fisco e quanto realmente potrà essere considerata manifestazione di elevatissima capacità contributiva. L'attività è posta in essere prevalentemente nei porti turistici maggiori, nei quali risultano presenti beni mobili registrati che manifestano reale disponibilità di vera ed evidente ricchezza personale, societaria o familiare.

In questo contesto, tra le altre, si era posta particolare attenzione ad un'imbarcazione che dagli sviluppi investigativi, anche in materia di antiriciclaggio, risultava intestata ad una società formalmente “amministrata” da una moldava, ma di fatto riconducibile all’uomo arrestato che, secondo l’ipotesi investigativa, avrebbe simulato la cessione dell’imbarcazione in modo da occultarne la provenienza illecita. Infatti, il natante (già di proprietà dell'uomo e per il quale erano in corso trattative di vendita) sarebbe provento dei delitti di frode fiscale all’Iva per 8,2milioni di euro e di truffa commerciale per 1,7milioni di euro per debiti nei confronti dell’Erario non pagato e per la commercializzazione di ipad ed altro materiale privo del relativo software. Per questi ultimi delitti, le Autorità austriache avevano già provveduto ad emettere mandato di cattura europeo.

Nel corso di perquisizioni locali eseguite a Roma, sotto la direzione di Fiordalisi, è stato individuato l'uomo, che è risultato essere colpito da provvedimento di cattura a seguito di specifica sentenza di consegna emessa dalla Corte di Appello di Roma, veniva arrestato e tradotto nel carcere romano di Rebibbia dai finanzieri del Nucleo Polizia tributaria di Sassari. L’attività consentiva di sequestrare numeroso materiale (pc e cellulari), oltre a documentazione cartacea, di rilevante importanza ai fini investigativi e d’interesse sia per l’Autorità austriaca sia per l’Autorità giudiziaria nazionale ai fini delle violazioni in materia di antiriciclaggio.

Ieri pomeriggio (giovedì), i finanzieri del Comando provinciale della Guardia di finanza di Sassari eseguivano il decreto di sequestro probatorio, emesso dal procuratore capo della Repubblica di Tempio Pausania, dell'imbarcazione, del valore di oltre 300mila euro, ormeggiata in località Cugnana. L'uomo, erede diretto al titolo di una delle più nobili e blasonate famiglie romane, risulta essere noto alle cronache in quanto resosi responsabile di una truffa ed un’evasione fiscale miliardaria negli Anni Novanta.



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