Il film “Sonetàula” avrà una doppia visione speciale, domani a Sassari. Saranno presenti il regista ed alcuni interpreti
SASSARI - A cinque anni dall’esordio trionfale con il film “Ballo a tre passi”, vincitore della “Settimana della Critica” a Venezia, Salvatore Mereu conferma il suo talento firmando la regia di “Sonetàula”, tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Fiori. La pellicola, che racconta in sardo, con i sottotitoli, l’intensa storia del giovane Sonetàula, ha affascinato il pubblico del “Festival del Cinema” di Berlino, in cui era presente nella sezione “Panorama”. Il film è nelle sale da venerdì 7 Marzo, ma i cinefili sassaresi hanno l’occasione di assistere ad una presentazione speciale, in compagnia del regista e di alcuni interpreti, domani, martedì 11 Marzo, al “Cinema Quattro Colonne” di Sassari. Il film sarà normalmente in cartellone, nella stessa sala, da mercoledì 12. Sono previsti due spettacoli, alle ore 17 ed alle ore 20,30, ed ogni proiezione verrà introdotta direttamente dal regista. Al termine del film, Mereu e gli attori risponderanno alle domande ed alle curiosità del pubblico in un incontro-dibattito. All’incontro pomeridiano, coordinato da Lucia Cardone, avranno la precedenza gli studenti universitari, che potranno acquistare il biglietto al prezzo speciale di quattro euro. Di un film tratto dallo splendido romanzo del giornalista Giuseppe Fiori si parlava da tempo, e da tempo Mereu aveva cominciato a lavorarci. Il regista ha spiegato che ha voluto costruire “Sonetàula” come se fosse un documentario, per ottenere un effetto che fosse il più naturale possibile e per poter girare in sequenza. Come nella pellicola “Ballo a tre passi”, Mereu ha scelto tra gli interpreti alcuni attori non professionisti. Sonetàula è il soprannome del protagonista della storia, ambientata negli anni tra il 1938 ed il 1950, un ragazzino di 13 anni che vive in un paese dell’entroterra sardo in condizioni di povertà e la cui vita viene sconvolta dalla condanna al confino del padre, accusato di un delitto che non aveva commesso. Il giovane viene quindi cresciuto da suo nonno, pastore, e la sua esperienza tra giacigli di fortuna in mezzo a terre aspre e ventose lo rende schivo e diffidente. Finché, compiuti i 18 anni, non sceglie di dare una svolta alla sua vita e prende una decisione drastica: diventare bandito.
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