Enorme squilibrio di risorse tra nord e sud dell´isola. Arriva dai primi cittadini di Alghero, Mario Conoci, e Porto Torres, Massimo Mulas, la nuova stoccata, chiara e decisa all´indirizzo della Regione: «Non cerchiamo contrapposizioni, ma risposte»
ALGHERO - «Le dimissioni del presidente della Rete Metropolitana, il sindaco di Sassari Nanni Campus, condivise con gli altri sette sindaci della Rete, è stato il primo atto forte di un rappresentate delle istituzioni del nord Sardegna volto a rimarcare che nessuno di noi è disposto ad assistere passivamente al declino di questo territorio. Altrettanto significativo è stato l’intervento del  commissario della Provincia di Sassari Pietrino Fois, che nei giorni successivi ha ripreso il tema  sottolineando che il disagio riguarda complessivamente il nord dell’isola e oltre, nessuno escluso. Sia Campus che Fois, interpretando il sentire comune di sindaci, organizzazioni economiche e  sociali e intere comunità indicano la volontà di attivare il confronto, e non lo scontro, sui temi  portanti che stanno determinando gli scompensi interni all’isola che limitano, inoltre, la competitività rispetto agli altri territori italiani ed europei. Tutti noi siamo convinti che sia necessario trovare, o ritrovare, unità fra istituzioni locali, regionali e statali per affrontare con successo i nodi che oggi impediscono un equilibrato sviluppo della Sardegna che non può avere due velocità, pena una deriva che in tal caso sarebbe inevitabilmente conflittuale e fortemente negativa per tutti». Arriva dai primi cittadini di Alghero, Mario Conoci, e Porto Torres, Massimo Mulas, la nuova stoccata all'indirizzo della Regione. 
«I temi sono due, e sono strettamente connessi fra loro. Quello dell’assetto istituzionale e quello  della programmazione e delle risorse. L’assetto istituzionale vive ormai da troppo tempo in mezzo ad un guado che non si riesce ad  attraversare e sta danneggiando fortemente la stessa credibilità delle istituzioni intermedie, per le  quali da anni ormai non viene esercitato il diritto democratico del voto popolare. La coesistenza  fra Provincia commissariata e, nonostante questo, in grado costruire un rapporto positivo e di  coesione con tutte le realtà istituzionali, economiche e sociali e Rete Metropolitana, invenzione  tutta sarda quasi surreale, senza struttura amministrativa, senza competenze e funzioni reali, con  poche risorse e poi, soprattutto, senza alcuna dignità costituzionale, è la rappresentazione  migliore del pasticcio del quale parliamo. Sappiamo cosa ha portato a questa incredibile e  pericolosa confusione, ma adesso è l’ora di uscire dal guado, di dare gambe alla Città  Metropolitana svolgendo tutti i passaggi indicati, di dare gambe alla Provincia della Gallura, di  restituire, insomma, un normale assetto istituzionale, relativamente agli enti intermedi, non solo al  nord dell’isola ma a tutta la Sardegna». 
«Confidiamo nella definizione dell’assetto istituzionale nella proposta che conterrà il prossimo collegato alla finanziaria della Regione, come anticipato dall’assessore Salaris che indicherà il percorso per giungere al risultato che auspichiamo. Naturalmente si dovrà esprimere il Consiglio Regionale che siamo certi vorrà chiudere una volta  per tutte questa vicenda, sentendo e condividendo col territorio il dettato normativo. Il secondo tema, quello della programmazione e delle risorse, è naturalmente condizionato da  questa, diciamo così, incertezza istituzionale e ha visto sinora la impossibilità di essere partecipi della stagione appena avviata del settennato 21/27 dei fondi europei in particolare del PON Metro, dei fondi del PNRR, entrambi destinati alle città metropolitane. Questo è dunque il tema da  affrontare nell’immediato, ovvero la partecipazione alla programmazione di queste irripetibili  opportunità legate alla programmazione di fondi, perse le quali il divario interno ed esterno di parti  dell’isola rispetto ad altre aumenterà sempre, incrementando quelle “due velocità” così evidenti  già adesso. La Regione col sostegno di tutti gli attori del territorio, istituzionali economici e sociali, deve vincere la battaglia del riconoscimento da parte dello Stato del nuovo assetto istituzionale  che, seppur non ancora operativo, è stabilito dalla legge regionale, riconosciuta peraltro legittima  dalla Suprema Corte».  
«In sintesi questi sono i temi sui quali non ci sono e non ci possono essere divisioni. L’unità del  territorio, che va ben oltre i confini del così detto nord Sardegna, si è concretamente consolidata  ormai da tempo, ed è bene citare alcuni momenti nei quali si è anche visivamente realizzata: la  nascita del TIPS, il tavolo delle istituzioni e delle parti sociali; a Nule il 7 dicembre 2021 con la  sottoscrizione del “Patto per lo sviluppo della Provincia di Sassari”; sul tema della chimica verde a  Porto Torres; a Sassari e ad Alghero sulla continuità territoriale e sulla difesa del diritto alla  mobilità; sul disagio sociale e la profonda crisi che investe il Goceano in occasione dell’attentato  subito dal sindaco di Bono Michele Solinas. Abbiamo una piattaforma condivisa di azioni e progetti che devono essere realizzati che  riguardano il completamento di fondamentali infrastrutture legate ai collegamenti interni, azioni di  rilancio dei territori più svantaggiati ed isolati, interventi infrastrutturali su porto e aeroporto,  definizioni di misure per il rilancio competitivo delle aree industriali. Potremmo continuare ma  avremo modo nei prossimi giorni di entrare sempre di più nel dettaglio. Per concludere utilizzando quanto dichiarato da Pietrino Fois che richiama giustamente ad unità ed ad azioni comuni, ….”Sia chiaro, noi non siamo contro la Regione o il Governo. O meglio, 
chiediamo a Cagliari conto delle sue responsabilità, siamo al fianco di Cagliari per andare a Roma, e siamo vicini al governo centrale per le rivendicazioni a livello europeo. Non cerchiamo contrapposizioni, ma risposte”. Non c’è più tempo per attendere» chiudono Mario Conoci e Massimo Mulas, Sindaci di Alghero e Porto Torres, Vicepresidente della Rete Metropolitana il primo, Componente giunta Rete Metropolitana il secondo.
Foto d'archivio
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