Dopo la prima regionale al Teatro Comunale di Sassari e le successive repliche a  Nuoro e San Gavino Monreale, l´omaggio del Balletto di Roma al grande  compositore Astor Piazzolla, si appresta ad essere riallestito questa sera al Teatro  Centrale di Carbonia e l´11 e il 12 Marzo al Teatro di Massimo di Cagliari, sotto le  insegne del Cedac
CAGLIARI - L'ultimo spettacolo del Balletto di Roma, “Astor/un secolo di tango”, si  propone come un viaggio tra le sonorità di Astor Piazzolla, geniale  compositore argentino, che ha saputo innovare il tango attraverso la  contaminazione musicale. Ad attendere lo spettatore però, nessuna milonga o strada di Buenos Aires, ma semplicemente l'anima creativa di colui che  amava comporre per l'ascolto e non per il ballo. Centrale nello spettacolo è infatti la musica, non a caso suonata dal vivo da Mario Stefano Pietrodarchi, che con abilità e trasporto si muove nella  scena in compagnia del suo bandonéon e della sua fisarmonica. Una musica forte, struggente e passionale che con il tango ha certamente in  comune il pathos, unico elemento di tale danza conservato nello spettacolo, insieme alle sonorità sapientemente arrangiate da Luca  Salvadori.  
“Astor” non vuole quindi essere uno spettacolo di tango, ma  semplicemente un omaggio ad un grande artista in occasione dei cento  anni dalla sua nascita. Ecco quindi che la danza funge da strumento  celebrativo, senza però essere fine a se stessa. Lo spettacolo, ideato  durante il periodo pandemico ed allestito per la prima volta a Roma nel  2021, intende infatti ripercorrere la storia artistica di un uomo e di un  genere per portare a riflettere sulla contemporaneità. La sofferenza e il desiderio del contatto, tipici del tango e delle evocazioni musicali ad esso legate, diventano così utili per raccontare il dolore del  distacco ed il bisogno di vicinanza vissuto di recente da ognuno di noi. Ecco allora che la costante ricerca dell'altro sul palcoscenico ed i continui  incastri tra corpi diventano funzionali al racconto. Da ciò ne derivano  quadri in movimento complessi ed originalissimi, frutto del lavoro  coreografico di Valerio Longo, che da subito dimostra di amare il gesto carico di emozioni ed indubbiamente la bellezza.  
Una bellezza poi accentuata dalla sorprendente tecnica degli otto giovanissimi danzatori del Balletto di Roma, che con fluidità e precisione  si muovono sulla scena, regalando momenti di danza contemporanea di grande qualità. Ad impreziosire tutto ciò, non solo le emozioni trasmesse  dagli stessi e dalla musica, ma anche le atmosfere ricreate attraverso la luce ed i costumi di Silvia Califano, resi elegantissimi, nonostante il loro  minimalismo, dai corpi tonici ed armonici dei ballerini. “Costumi-straccio” che risultano essere assai funzionali al racconto del naufragio di anime,  proprio in quel mare che funge da filo conduttore di tutto lo spettacolo. Un mare sempre richiamato ed imitato nel suo fluttuare, capace di unire e  separare, di spingere altrove e dentro se stessi, trasformando così “Astor/un secolo di tango” in un concerto danzato, in grado di far  compiere al pubblico un profondo viaggio artistico ed introspettivo.
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