ALGHERO - «Sardegna è in mano di incompetenti, capaci di fare danni irreparabili». Non usa mezzi termini Mauro Pili, il presidente della Giunta regionale sarda che diede avvio ai collegamenti low cost con il colosso irlandese, la Ryanair, dall'aeroporto di Alghero ben 26 anni fa. Oggi si ripresenta il rischio di un clamoroso addio. Ma da Cagliari tutto tace, nonostante gli scali - in primis proprio Alghero - tra qualche giorno ripiombino nel buio più totale. Così arrivano da più direzioni appelli e proposte, affinché venga eliminata l'addizionale comunale aeroportuale, a partire proprio dallo scalo Riviera del Corallo, il più claudicante dei tre aeroporti sardi.
Ma per Mauro Pili quelli che si sono succeduti alla guida dell'assessorato ai Trasporti, fino ad arrivare all'attuale presidente Alessandra Todde, non sono altro che «dilettanti allo sbaraglio». «Una presidente che parla di Ryanair con una supponenza dilettantesca da far spavento, ignara del ruolo di questa compagnia nello sviluppo dell’Isola» denuncia. «Preferiscono foraggiare a piene mani Ita & company piuttosto che scommettere su compagnie in grado di trasportare in Sardegna milioni di passeggeri, in tutte le stagioni».
Il primo contratto-quadro con la compagnia di Dublino, facendo leva sugli osteggiati contributi co-marketing, durò ben tredici anni, garantendo arrivi smisurati in Sardegna per milioni e milioni di passeggeri all’anno, con un’economia sempre più legata al territorio e presenze in crescita perenne. E collegamenti diretti attivi anche nei mesi invernali. Eppure quel modello - risultato totalmente legittimo nonostante i tentativi di annoverarlo tra le pratiche scorrette - fu frettolosamente abbandonato per seguire interessi diversi ed aprire alla gestione privata degli scali sardi.
Nella foto: Mauro Pili
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