Una quindicina di iscritti all'associazione Riviera del Corallo prendono le distanze dal documento inviato da alcuni colleghi più anziani al presidente del Parco di Porto Conte e Area Marina Protetta Emiliano Orrù e al presidente della Commissione competente Christian Mulas e rivendicano l'apertura dell'Area Marina Protetta alla pesca
ALGHERO - Mare in tempesta nelle acque di Alghero. Non per le condizioni climatiche che rimandano ad un autunno mite ma per la richieste - contrastanti - dei pescatori locali in merito alle autorizzazioni sul Golfo. Una quindicina di iscritti all'associazione Riviera del Corallo che pescano con l'autorizzazione nell’Area Marina Protetta di Capo Caccia – Isola Piana prendono le distanze dal documento inviato da alcuni colleghi al presidente del Parco di Porto Conte e Area Marina Protetta Emiliano Orrù e al presidente della Commissione competente Christian Mulas: «siamo circa quindici operatori attivi e con imbarcazioni per la piccola pesca - spiegano nella nota - che intendono prendere posizione netta in merito al documento recentemente inviato da alcuni pescatori al Presidente dell’Area Marina Protetta, dott. Emiliano Orrù, e al Presidente della V Commissione Consiliare Ambiente, Parco di Porto Conte e Area Marina Protetta,il dott. Christian Mulas. Abbiamo appreso dell’invio di un documento contenente proposte che non condividiamo e che non ci rappresentano».
«Riteniamo doveroso precisare che una parte significativa dei firmatari di quel documento è composta da pescatori ormai in pensione, i quali continuano comunque ad essere autorizzati a pescare all’interno del Golfo dell’Area Marina Protetta. Tale situazione, di fatto, impedisce ai pescatori più giovani di ottenere i permessi, ostacolando il naturale ricambio generazionale che dovrebbe garantire la continuità della tradizione della marineria algherese. Da anni si parla di transizione, di tutela della storia e della cultura e di tenere viva la pratica della pesca ad Alghero. Tuttavia, queste parole perdono significato se chi è già in pensione continua a occupare uno spazio che dovrebbe essere lasciato alle nuove generazioni, a coloro che desiderano portare avanti questa professione con dignità, responsabilità e rispetto dell’ambiente. Come gruppo di oltre quindici pescatori attivi, non vogliamo la chiusura del Golfo e non condividiamo alcuna delle proposte avanzate nel documento dei colleghi pensionati» rimarcano i più giovani tra i pescatori associati.
«Per questo abbiamo trasmesso al Presidente della Commissione, Christian Mulas, un documento firmato in cui esprimiamo con chiarezza la nostra posizione contraria. Desideriamo infine ringraziare il Presidente del Parco e il Presidente della Commissione Consiliare Ambiente per aver sempre dimostrato correttezza e disponibilità nel coinvolgere l’intera categoria, oggi purtroppo divisa. Auspichiamo che le istituzioni continuino a sostenere un confronto equo, basato sulla realtà attuale della pesca professionale, e che sia finalmente riconosciuto il diritto dei giovani pescatori a proseguire una tradizione che appartiene alla città di Alghero» concludono.
Foto d'archivio
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