Marco Colledanchise, consigliere comunale di maggioranza del gruppo Orizzonte Comune: È necessario portare a termine, senza ulteriori ritardi, i lavori ancora in corso
ALGHERO - «Il mercato del primo pescato di Alghero non è semplicemente un luogo di vendita, ma uno spazio carico di storia, memoria e relazioni umane. Rappresenta un punto di incontro quotidiano tra i pescatori, i cittadini e chi vive la città, un luogo dove si rafforza il senso di comunità e si racconta, in modo autentico, il rapporto profondo che Alghero ha con il mare».
Lo dichiara Marco Colledanchise, consigliere comunale di maggioranza del gruppo Orizzonte Comune. «In un’epoca in cui tutto rischia di diventare anonimo – prosegue Colledanchise – il mercato del primo pescato resta uno dei pochi spazi in cui l’identità algherese è ancora tangibile. Per questo è fondamentale che venga riconosciuto e valorizzato anche dal punto di vista comunicativo. Servirebbe un'insegna chiara, visibile e dignitosa. Non è un semplice elemento estetico, ma uno strumento per raccontare, anche ai turisti, che lì si vende il primo pescato, il frutto diretto del lavoro dei nostri pescatori, un prodotto che parla di qualità, stagionalità e rispetto del mare».
Secondo il consigliere, la valorizzazione del mercato passa anche e soprattutto dalle condizioni in cui si lavora: «È necessario portare a termine, senza ulteriori ritardi, i lavori ancora in corso, restituendo al mercato del pesce spazi funzionali, sicuri e all’altezza del ruolo che svolge. Non possiamo permetterci che un luogo così simbolico continui a vivere in una condizione di provvisorietà». Particolare attenzione viene poi posta su una criticità concreta e quotidiana: «Il problema del ghiaccio è ormai insostenibile. Partire ogni giorno con un costo fisso di 15 euro solo per il ghiaccio rappresenta un peso ingiusto e, permettetemi di dirlo, un vero e proprio insulto per chi lavora in mare. Lo è ancora di più durante l’inverno, quando il mare non è sempre generoso e le uscite sono più difficili». «Parliamo di lavoratori – sottolinea Colledanchise – che ogni giorno si alzano, affrontano il mare con responsabilità e sacrificio, e contribuiscono in maniera determinante alla qualità della nostra filiera alimentare e alla reputazione gastronomica di Alghero. A loro dobbiamo rispetto, servizi adeguati e condizioni di lavoro dignitose».
Il tema assume anche una dimensione sociale e culturale più ampia: «Queste difficoltà ricadono inevitabilmente sulle nuove generazioni. Sempre più giovani si allontanano dalla pesca e anche dall’artigianato (che vive un momento difficile) perché, pur riconoscendone la nobiltà e il valore culturale, li percepiscono come settori privi di certezze, tutele e servizi adeguati. È un segnale che non possiamo ignorare». «Lo dobbiamo ad Alghero, agli algheresi e alla nostra storia – conclude Colledanchise – ma lo dobbiamo soprattutto al futuro della città. Difendere il mercato del primo pescato significa difendere la nostra identità, sostenere chi lavora ogni giorno con il mare e creare le condizioni affinché anche i giovani possano tornare a vedere nella pesca non solo una tradizione da rispettare, ma un’opportunità concreta e dignitosa su cui costruire il proprio domani».
Commenti