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Olbia 24notiziesardegnaSpettacoloCinema › Sardegna al Festival del Film di Roma
A.B. 23 ottobre 2008
Sardegna al Festival del Film di Roma
L’Associazione "Nei" promuove due docu-film sul dialogo tra popoli e generazioni


ROMA - Focus su una storia tutta sarda al “Festival del Film” di Roma. “Cancelli di fumo” e “La grande scuola del dialogo” sono i due docu-film inediti, promossi dall’Associazione “Nei-Network Euromediterraneo Interculturale” e dall’Agenzia Regionale per il lavoro della Sardegna, che verranno presentati oggi alla rassegna “Oriente e Occidente tra colori e immagini”, organizzata da "Nei", con il contributo di “Filas-Finanziaria Laziale di Sviluppo”. Un evento pensato per valorizzare il ruolo dell’arte cinematografica nell’avvicinare culture e generazioni diverse.

Primo piano su un mestiere antico, quello dei sigarai per il docu-film “Cancelli di Fumo” di Francesco Bussalai, dove la vecchia fabbrica di tabacchi di Cagliari, destinata a diventare un centro culturale, viene raccontata attraverso le vicende della sua gente. La struttura di 25mila metri quadri è una vera e propria città dentro la città, che dal 1850 fino alla chiusura, nel 2001, ha segnato la storia del capoluogo sardo.

Ciclo produttivo del tabacco, lavoro e agitazioni sindacali sono i temi-chiave del documentario, illustrati da personaggi come la novantenne Teresa e Beppe, che nonostante la cecità, ricorda le immagini di quegli anni e si muove con disinvoltura all’interno della fabbrica. Il microcosmo della “Manifattura Tabacchi”, che nel periodo di piena attività dava lavoro a circa ottocento operai, di cui molte donne, viene descritto nei suoi momenti di quotidianità e negli episodi più significativi, come il grande sciopero del 1992.

Prevista sempre per oggi la presentazione de “La grande scuola del dialogo”, di Paolo Palomba e Mariangela Falà, un’intervista al filosofo teologo spagnolo Raimon Panikkar, candidato al premio Nobel per la pace per il 2007. L’excursus è incentrato sui temi del pacifismo, del dialogo interculturale e della funzione strategica del Mediterraneo. L’intervista rilasciata dal maestro diventerà materiale per un più organico film-documentario dedicato a “I Grandi Maestri Mediterranei”.

Domani, venerdì 24 ottobre, invece, sarà la volta di “Esilio”, la mostra fotografica di Melina Mulas, in programma fino al 21 novembre nella Cappella Orsini. In esposizione fotografie sull’antica tradizione spirituale tibetana, preservata e trasmessa nella sua integrità grazie all’insegnamento dei maestri rifugiati dagli Anni Sessanta in India ed in Nepal.

L’evento è ideato e promosso dall’Associazione Nei, in collaborazione con Filas, “Istituto Lama Tzon Kapa”, Agenzia Regionale per il Lavoro Sardegna, “Istituto Culturale Cappella Orsini”, “Fondazione Maitreya”, “Associazione Cinema&Territorio”, “Sandpit” e “Consedin.
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