Dal 19 al 21 agosto la quinta edizione. Film, documentari e incontri con gli autori, e si chiudono con un concerto al tramonto, che quest´anno sarà affidato ad Antonello Salis, impegnato in un piano solo
BONORVA - Un piccolo borgo con un solo abitante diventa una finestra spalancata sulle metropoli contemporanee e la vita di provincia, sugli angoli nascosti delle città e le avventure fra i sentieri dell'isola. Ci sarà tutto questo dal 19 al 21 agosto nella quinta edizione del Rebeccu Film Festival, che torna ad animare la minuscola frazione di Bonorva (SS). I tre giorni del programma stilato dal direttore artistico Sergio Scavio propongono come ogni anno film, documentari e incontri con gli autori, e si chiudono con un concerto al tramonto, che quest'anno sarà affidato ad Antonello Salis, impegnato in un piano solo.
Nato da un'idea di Francesco Falchi, il Rebeccu Film Festival si confronta quest'anno con le città contemporanee raccontate attraverso il cinema. È questo il senso di UrbanScope, il tema scelto per l'edizione 2011. Il borgo medievale con le sue casette e le sue due piazze sarà il punto di partenza di un viaggio che ogni giorno toccherà un pezzo della Sardegna e un pezzo della penisola, in un costante slittamento di prospettiva, per guardare con occhi nuovi anche le realtà più conosciute, con la presenza di tutti i registi dei film in programma. Si prende il largo con gli Sguardi fuori dal mare, l'appuntamento pomeridiano che ogni giorno metterà in primo piano il cinema indipendente sardo: il surreale pellegrinaggio di "Sa Grascia" di Bonifacio Angius (il 19 agosto), gli angoli nascosti della Cagliari di Peter Marcias in "I bambini della sua vita" (il 20) e le dense ombre della raffineria di Sarroch in "Oil - Secondo Tempo" di Massimiliano Mazzotta.
In serata, sul grande schermo in piazza Santa Giulia, si incroceranno strade e storie urbane, come nella scia di violenza e brutalità della periferia romana inquadrata da Matteo Botrugno e Daniele Coluccini in "Et in terra pax" (il 19). Restando ai confini della capitale, si cammina tra i labirinti abbandonati diventati l'ultima frontiera della sopravvivenza, come mostra l'indagine di "Magari le cose cambiano" firmata da Andrea Segre, in programma il 20 agosto insieme a "Unfinished Italy", l'impietoso documentario di Benoit Felici sulle opere incompiute che si incontrano in ogni regione d'Italia. A chiudere, l'ultima sera, l'enigmatico film di Marina Spada, "Come l'ombra", in una Milano deserta e assolata, fra spazi vuoti, silenzi e sparizioni improvvise.
Rebeccu non si limita al cinema e propone ancora una volta musica e incontri con gli autori: se la serata finale avrà come protagonista d'eccezione il pianista Antonello Salis per il concerto al tramonto sul Belvedere di Rebeccu, fra le presentazioni dei libri c'è una anteprima nazionale: il volume "Ferribbotte e Mefistofele - Storia esemplare di Tiberio Murgia" (il 19) scritto da Nicola Fano a pochi mesi dalla scomparsa del leggendario attore sardo. Ha il sapore della leggenda anche la storia di "Cacciabbuffi", il nuovo romanzo dello scrittore sassarese Fabio Sanna (il 20 agosto) che segue le avventure di un gruppo di ragazzini di strada.
Ritornano anche le "Facce da Festival", l'archivio fotografico (curato da Stefano Marras) che conserva in uno scatto il volto di ogni singolo spettatore che abbia messo piede nel borgo durante la manifestazione, le iniziative di intrattenimento per i più piccoli e gli aperitivi sul belvedere, all'ora del tramonto, così come non mancherà la classica cena rebecchese (ogni sera su prenotazione al numero 079 867933 oppure 347 4463995).
Nella foto: uno scorcio di Rebeccu
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