Lo spazio della Renaredda ospiterà la proiezione gratuita di "11 settembre 2001", il film collettivo composto da undici brevi episodi sulla tragedia delle Torri Gemelle. A presentarlo, alle 21:30, ci sarà Sergio Scavio, docente di storia, il Sindaco Scarpa e l´assessore Porcu
ASINARA - Un viaggio intorno al mondo per guardare con altri occhi la tragedia che ha cambiato il pianeta. Domenica 11 settembre a Porto Torres, nel decimo anniversario dell'attacco alle Torri Gemelle, lo spazio della Renaredda ospiterà la proiezione gratuita di "11 settembre 2001", il film collettivo composto da undici brevi episodi (ognuno dei quali dura 11 minuti, 9 secondi e 1 fotogramma) che raccontano lo stesso fatto osservato da diversi paesi del mondo: Egitto, Israele, Messico, Giappone, Bosnia, Buskina Faso e tanti altri.
A presentarlo, alle 21:30, ci sarà Sergio Scavio, docente di storia e analisi del film nella Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Sassari, insieme al sindaco di Porto Torres Beniamino Scarpa e all'Assessore alle Politiche relative al Parco Nazionale dell'Asinara, Francesco Porcu. Si chiude così la serie di iniziative del Festival "Pensieri e Parole - Libri e Film all'Asinara" realizzate in collaborazione con il Comune di Porto Torres, che quest'anno ha visto diverse rassegne dedicate a opere di qualità, da "Diritti al Cinema" a "Occhi sulla Città", grazie anche al lavoro del CineClub "La Camera Chiara" e dello staff di "VideoSound". La scelta di salutare la città in uno spazio come quello della Renaredda – e con un film così denso di significato – non è casuale, e punta proprio a mostrare come il cinema possa servire da elemento di unione a livello sociale, fino a riportare in vita un'area spesso dimenticata.
Realizzato a pochi mesi dall'attacco, il film "11 settembre 2001" mette in fila nomi di punta del cinema mondiale, fra cui Amos Gitai, Ken Loach, Alejandro González Iñárritu, Claude Lelouch e Sean Penn. Ognuno sceglie modi diversi, fra la realtà e la finzione, per inquadrare una sensazione, un episodio, un fatto storico. Questo lungometraggio diventa così una sorta di filtro attraverso cui guardare a una tragedia che sembrava cancellare qualunque altro evento, e che invece convive con altre storie, altri paesi distrutti dalla violenza, seppure in altre forme. Tra le pagine della storia, scorrono anche – come microcosmi a sé stanti – le minuscole storie individuali che sono solo una metafora delle migliaia di vite cambiate dopo quel giorno di settembre.
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