La giornata fiorentina dedicata alla Sardegna prevede la proiezione di sei film: "Is Launeddas", "Pastori di Orgosolo", "L´ultimo pugno di terra", "Tajabone", "Arcipelaghi" e "Sa terra e su chelu"
FIRENZE - C'è anche "Is Launeddas" tra i film in programma domani (giovedì 27) a Firenze nell'ambito di "Insulae", minirassegna inserita nel più vasto cartellone della V edizione di "50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze", in corso fino al 9 dicembre alla Casa del Cinema Odeon (in Piazza Strozzi). Organizzata da Fondazione Sistema Toscana Mediateca, in collaborazione con Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze, la "50 giorni" dedica due serate, sotto l'insegna di "Insulae", alla cinematografia della Corsica (lunedì scorso, 24 ottobre) e della Sardegna (domani, giovedì 27).
"Is Launeddas" è un documentario del 1998 basato sui materiali sonori e i filmati registrati da Andreas Fridolin Weis Bentzon nel corso di una delle diverse spedizioni di ricerca musicale che lo condusse a più riprese in Sardegna, fra il 1953 e il 1969. La pellicola realizzata tra il 1993 e il 1998 da Fiorenzo Serra, il grande regista sardo scomparso sei anni fa, riprende le registrazioni e le immagini raccolte dallo studioso danese nel 1962, e ritrovati a Copenaghen, negli Archivi del Folklore Danese, vent’anni dopo.
Oltre a "Is Launeddas", la giornata fiorentina dedicata alla Sardegna prevede la proiezione di altri cinque film: "Pastori di Orgosolo" di Vittorio De Seta (1957), "L'ultimo pugno di terra" di Fiorenzo Serra (1964), "Tajabone" di Salvatore Mereu (2010), "Arcipelaghi" di Giovanni Columbu (2001), e "Sa terra e su chelu", un documentario di Antonio Sanna sul pittore Diego Asproni, accompagnato dal canto di Tomasella Calvisi, l'artista sarda da tempo trapiantata a Firenze, che in serata si esibirà dal vivo nella performance "Sa coa manna". Completa il programma una conversazione su "Lo smarrimento delle radici culturali, ricerca e conservazione delle memorie acustiche e visive", con gli interventi di Giuseppe Pilleri, della Cineteca sarda, e di Dante Olianas, presidente di Iscandula.
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