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S.A. 27 maggio 2013
Olocausto e omosessualità: il film di Coda
E´ la storia di Pierre Seele autore nel 1982 dell´autobiografia coming out "Moi, Pierre Seel, deportè homosexuel". Il film sarà proiettato mercoledì a Sassari nell´Auditorium provinciale


SASSARI - “Il Rosa Nudo” è l'ultimo film di Giovanni Coda, sarà proiettato mercoledì 29 maggio alle 20.45 all'Auditorio Provinciale di Sassari (via Monte Grappa 2/c). La serata è organizzata dal Movimento Omosessuale Sardo, in collaborazione con Mab Teatro e Libreria Odradek dove alle 18 si terrà una presentazione con il regista, Giovanni Coda, la drammaturga Francesca Falchi, Salvatore Ligios, docente di fotografia all'Accademia delle Belle Arti di Sassari e Caterina Mura, presidentessa dell'Anpi.

Girato principalmente dentro all'ex cartiera di Quartu Sant'Elena, e il poligono di tiro in abbandono di Siliqua, “Il Rosa Nudo” è un'opera a metà tra documentario in bianco e nero e fiction video sperimentale. Una fotografia essenziale, un'ambientazione scarna e incisiva obbliga lo spettatore all'ascolto della voce narrante, che arriva densa e sferzante e non fa sconti al suo attonito e partecipe interlocutore. Una pellicola che vuole rompere un silenzio, quello sulle atrocità e torture che gli omosessuali usati come cavie hanno subito nei campi di concentramento nazisti. E' la storia di Pierre Seele autore nel 1982 dell'autobiografia coming out "Moi, Pierre Seel, deportè homosexuel", scritto in collaborazione con Jean Le Bitoux.

«Il prezzo del coming out è altissimo - ricorda Coda - l'isolamento, l'abbandono da parte della sua famiglia. Solo nel 2002, tre anni prima della sua morte, gli viene riconosciuta la condizione di vittima dell'olocausto. Per questo suonano così vere le sue parole: 'la liberazione, quella vera, era per altrì». Per anni Governi ed ex deportati rifiutarono di riconoscere la persecuzione omosessuale, i triangoli rosa, vietando a gay e lesbiche di partecipare alle commemorazioni ufficiali, negando loro lo status di vittime della persecuzione nazista, specialmente nella Germania del Paragrafo 175, l'articolo del codice penale tedesco che puniva il reato di sodomia, che venne cancellato solo nel 1994 dopo aver riportato in carcere, con l'accusa di omosessualità, diversi ex internati nei lager nazisti.
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