SASSARI - In un'epoca in cui tecnologia ha facilitato l'accesso al mezzo audiovisivo, il suo utilizzo spesso indiscriminato ha portato ad un progressivo impoverimento dei suoi contenuti, snaturandolo della sua funzione sociale e culturale. Per permettere ai giovani di riappropriarsi di uno strumento comunicativo ed espressivo così importante ed imparare a servirsene in maniera adeguata, diventa necessario iniziare un processo di alfabetizzazione cinematografica e di educazione all'immagine. Sono questi i principi che hanno ispirato il laboratorio "Il Magico mondo del Cinema" realizzato all'interno del Sistema Biliotecario Coros Figulinas, comprendente i paesi dell'hinterland sassarese di Tissi, Cargeghe, Codrongianos, Florinas, Ittiri, Muros, Ossi, Putifigari, Uri ed Usini.

Il progetto ideato dalle associazioni Cinemascetti e Medea, ha visto coinvolti circa 150 bambini tra i 7 e gli 11 anni che hanno avuto così la possibilità di apprendere i principi di funzionamento dell'immagine in movimento, diventando gli autori di piccoli film realizzati con le antiche tecniche del Precinema come la Lanterna Magica e la Silhouette. Il laboratorio, mirato a far acquisire agli allievi, attraverso degli esercizi creativi, i principali segreti della settima arte, è stato diretto dal pedagogista e cineasta Marco Demurtas e da Viola Ledda, arteterapeuta della scuola internazionale Politeama. Un viaggio alla scoperta della magia dell'audiovisivo, che partendo dal teatro delle ombre di fine ottocento si è poi soffermato sullo studio di cartoni d'epoca come il Fantasmagorie, sino ad arrivare all'ipertecnologico Madagascar, per coglierne differenze ed analogie.

Ma l'attività laboratoriale è stata prevalentemente pratica: una scatola di cartone ed un'abajour sono stati trasformati in un'artigianale Lanterna Magica ed un lenzuolo bianco steso con delle mollette su un appendiabiti, è diventato un teatro di Silhouette, nello stile del popolare programma per ragazzi Art Attack. "L'arte non deve essere considerata un divertimento passivo ed imparare ad utilizzare il materiale di riciclo per inventare il Cinema, è un'ottima occasione per passare immediatamente dall'apprendimento alla sperimentazione" - afferma Viola Ledda - che per realizzare i suoni dei film inventati dagli allievi, ha insegnato loro l'uso di strumenti presi in prestito dal teatro, come il bastone della pioggia e l'Ocean drum. Ed al termine di questa originale esperienza c'è da augurarsi che una parola che viene dal passato come Precinema, abbia conquistato almeno un piccolo spazio nell'immaginario fantastico dei piccoli artisti/allievi, a fianco a termini più gettonati ed accattivanti come XBoxe, Hi-Phone, You tube, Tablet e Smartphone, incontrastati baluardi di una tecnologia che avanza inarrestabile verso il futuro.