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M. P. 29 marzo 2014
Ritardo delle bonifiche e chimica verde a Porto Torres
La commissione alla reindustrializzazione chiede che si apra un tavolo di concertazione con tutti i soggetti coinvolti, perchè l´amministrazione comunale venga aggiornata sulle fasi di avanzamento dei progetti delle bonifiche e di chimica verde


PORTO TORRES - Un appello al Presidente della Regione, Francesco Pigliaru e all’Assessore regionale all’ambiente Donatella Ignazia Spano, per accelerare il disinquinamento della zona industriale di Porto Torres, parte anche dalla commissione alla reindustrializzazione, presieduta da Gilda Usai, che d’accordo con i commissari, ha chiesto al Sindaco Scarpa di riprendere i contatti con la Regione perchè si aprano dei tavoli di concertazione che consentano all’amministrazione comunale di essere aggiornata sulle fasi di avanzamento dei progetti delle bonifiche e di chimica verde, perché in momenti separati si possa monitorare l’operatività di Matrìca, di Enipower per la centrale a biomasse e Syndial per le bonifiche. Tutti i commissari (Carlo Cossu, Antonello Giovanetti, Toni Chessa, giuseppe Borgacci, Luciano Mura, Massimo Piras, Franco Pistidda) concordano nella necessità di far sentire la presenza serrata del’amministrazione che da tempo non riceve notizie sullo stato dell’arte. In particolare sul progetto di Minciaredda, uno dei siti più inquinati, sede di rifiuti speciali.

Lo stesso sindacato chiedeva maggiore vigilanza da parte delle istituzioni locali, un’attenzione particolare verso le bonifiche dei terreni destinati ad accogliere altri impianti, un interesse costante rivolto al programma sui processi di risanamento, allo scopo di salvaguardare l’occupazione locale. Il sito di interesse nazionale di Porto Torres, individuato già nel 2002 e nonostante l’accordo di programma del 2011 abbia definito ruoli, risorse finanziarie e tempi di attuazione, si presenta in grave ritardo sulle bonifiche. Il sito dell’area industriale di Porto Torres, potenzialmente contaminato, è stato perimetrato nel 2005 arrivando a comprendere 4.600 ettari tra terra e mare, dove operano 140 soggetti diversi. Oltre a E.On che copre circa 140 ettari, il petrolchimico che occupa una superficie di 1100 ettari e le diverse discariche, vi sono quelle per rifiuti industriali tossico-nocivi come “Minciaredda” dove per decine di anni sono stati conferiti rifiuti vari.

Attualmente nessuna bonifica è stata conclusa e quindi nessuna area risulta restituita al suo uso legittimo. Eppure in questa drammatica situazione ambientale e sociale, la comunità crede nella reindustrializzazione e nella realizzazione di un polo di chimica verde, fondamentale per rispondere alle legittime tensioni sociali, divenute ormai quotidiane, alimentate da chi in questi anni ha perso il lavoro o che rischia di perderlo. L’importante investimento di Eni e Novamont, per la costruzione della bioraffineria per la produzione di bioplastiche, biolubrificanti, e bioadditivi per la filiera dei pneumatici, direttamente dagli scarti agricoli rappresenta una sfida per il territorio di Porto Torres, un progetto, quello di Matrìca che contempla un investimento totale di 500 milioni per la costruzione di otto nuovi impianti in quattro anni e che dovrebbe occupare circa 700 lavoratori più l’indotto.

Cifre che fanno riflettere cosi come il dossier di Legambiente «Come per le altre realtà dei siti inquinati del nostro paese, la bonifica del sito di Porto Torres è ben lontana dall’essere realizzata. La complessa procedura che porta a questo obiettivo non deve essere un’attenuante sul fatto che il problema principale è sempre stato, e rimane tutt’ora, la volontà di portare a termine la bonifica da parte dei soggetti individuati responsabili dell’inquinamento». Si diceva che i lavori di costruzione dei primi due impianti, specializzati nella produzione di buste di plastica e olii lubrificanti, fossero in dirittura d’arrivo, tanto che la loro entrata in funzione era prevista tra marzo e aprile. La speranza è che gli impianti in funzione non si esauriscano prima ancora dell’avvio delle nuove strutture, determinando ulteriore disoccupazione. Nel frattempo il 16 aprile è previsto un incontro tra i rappresentanti della Syndial, che opera nel sito produttivo di Porto Torres e il consiglio comunale per un resoconto sulle attività di bonifica portate avanti in questi anni dalla società.
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