PORTO TORRES - Sabato 24 maggio alle ore 21 con ingresso gratuito, presso la Sala Filippo Canu a Porto Torres, andrà in scena una rivisitazione della farsa “Visita di condoglianze” di Achille Campanile. Lo spettacolo è realizzato con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale. Sul palco si esibiranno i partecipanti del laboratorio di animazione teatrale condotto dall’attore portotorrese Stefano Chessa, svoltosi tra ottobre 2013 e maggio 2014. Ecco i nomi degli attori in erba: Anna Altana, Aurelia Ligas, Cristian Chighini, Elena Fratus, Emanuela Pala, Francesca Reccia, Gavina Sanna, Giuseppe Cinquerrui, Laura Congiatu, Luca Maricca, Marica Busia, Paola Cardo, Paola Stacca, Patrizia Careddu, Sandra Marzano, Sara Pusceddu.

Il saggio del laboratorio rappresenta la festa finale del primo anno di laboratorio che si è tenuto presso la Casa delle Associazioni. Il laboratorio ha visto partecipare un gruppo di adulti curiosi di scoprire il linguaggio del teatro in un contesto creativo. Tutto il percorso è stato incentrato su giochi che indirettamente hanno condotto i partecipanti agli automatismi di base del linguaggio teatrale, senza che si cogliesse la difficoltà dell’impresa, ma, proprio come succede nei giochi, imparando attraverso il divertimento ed il piacere. Tutte le attività si sono svolte passando con gradualità da esercizi più semplici ad esercizi sempre più schematici e complessi, aggiungendo di volta in volta elementi nuovi alle basi già acquisite. Il gruppo di attori, che si presentano con il nome di “La Compagnia Improvvisata”, hanno scelto l’ironia folgorante di Achille Campanile, uno tra i maggiori umoristi italiani, per la loro prima, vera e propria pièce teatrale. Una commedia volta a prendersi gioco di usanze e tradizioni «che appartengono ai vivi».

Uno spettacolo tragicomico ai limiti dell' assurdo, basato sul gioco degli equivoci. I vezzi, l' ipocrisia e la cattiveria di personaggi convenzionali che appaiono spesso in occasioni come il tipico funerale borghese. Quella che dovrebbe essere un'atmosfera tragica diventa un momento di grande comicità al limite del paradosso. Senza timori né reticenze si svelano l’ipocrisia e la falsità di certe manifestazioni di cordoglio, la vacuità e l’assurdità del rito, le affettazioni e la buona educazione dettate dalla circostanza tragica della morte. L’adattamento e la regia di Stefano Chessa giocano su iperboli interpretative che, insieme alle musiche di Goran Bregovic, accompagneranno lo spettatore in una ambientazione irreale e senza tempo.