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A.B. 8 agosto 2014
Sabato doppio appuntamento con i Percorsi Teatrali
Sabato mattina, a Santu Lussurgiu, spazio ai Giochi di Carta per bambini e ragazzi, mentre, alle ore 20, il parco della Biblioteca ospiterà Cappuccetto Rosso, lo spettacolo ideato, diretto ed interpretato da Senio GBDattena


SANTU LUSSURGIU - “Giochi di Carta” per bambini e ragazzi a Santu Lussurgiu, con la sesta edizione del Festival “Percorsi Teatrali”, organizzato dal “Teatro del Segno” che, dopo l'incipit poetico di “Richiami”/omaggio a Giovanni Corona” ed il fascino dell'arpa elettroacustica di Raoul Moretti con il suo “Harpscapes”, proseguirà sabato, dalle ore 9.30 alle 12.30, con “Girandole/acchiappare il vento”, il primo dei due laboratori curati dall'attrice ed animatrice Alessia Marrocu, su misura per i giovanissimi (di età compresa tra i sei e gli undici anni). Poi, alle 20, il “Parco della Biblioteca” di Santu Lussurgiu offrirà la cornice per l'originale mise en scène di “Cappuccetto Rosso”, lo spettacolo del “Teatro Barbaro”, ideato, diretto ed interpretato da Senio GBDattena.

L'attore darà voce all'intraprendente bambina ed ai diversi personaggi, in una narrazione animata e coinvolgente che trasformerà il pubblico in protagonista. La celebre favola intreccia elementi fantastici, come l'esistenza del lupo parlante e temi simbolici, tra cui i pericoli nascosti nel bosco e le insidie e gli inganni dietro le parole di uno sconosciuto. La fanciullina sventata, o meglio troppo facilmente distratta dai bei colori dei fiori, corre il rischio d'esser divorata insieme alla cara nonnina e solo per caso si salverà, grazie ad un tempestivo quanto inatteso intervento esterno: specchio di una civiltà arcaica in cui il confine tra città e foresta è anche quello tra la civiltà e le sue regole e la natura selvaggia, in cui vige la legge del più forte (e tutti finiscono con il mangiare o l'essere mangiati), la storia di Cappuccetto Rosso è anche la cronaca di una strana avventura a lieto fine.

Per esempio, si riconoscono gli orizzonti simbolici di certe commedie shakespeariane, come il “Sogno di una notte di mezza estate” accanto alla dimensione magica in cui le bestie parlano la lingua degli uomini, ed un semplice travestimento (altro monito contro il fidarsi troppo delle apparenze) permette all'estraneo, ed in questo caso al nemico, di avvicinare più facilmente la sua preda. Sull'identità possibile del lupo (nei tempi passati come al presente) si potrebbero far ipotesi convincenti: quel che importa è che quell'esperienza avrà certo lasciato il segno, e la piccola protagonista sarà certo diventata una donnina saggia ed avveduta, ma comunque buona e generosa, e sempre pronta a portare un vasetto di marmellata ad una vecchina che abita oltre il bosco.

Nella foto: Senio GBDattena
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