CAGLIARI – S'intitola “All’ombra dell’ultimo sole” lo spettacolo de “Il Crogiuolo”, in coproduzione con il “Teatro del Sottosuolo”, in cartellone venerdì 20 febbraio, alle ore 11 all'Auditorium Comunale di Piazza Dettori, a Cagliari, nell'ambito della “Stagione di Teatro Ragazzi” del “Cedac”: la pièce scritta e diretta daRita Atzeri e liberamente ispirata al “Decameron” di Giovanni Boccaccio, è incentrata su un divertente e coinvolgente gioco metateatrale. I protagonisti sono infatti i giovani attori ed il regista di una compagnia “emergente”, cui è stata commissionata la mise en scène delle celeberrime novelle trecentesche: le prove del nuovo lavoro si susseguono, non senza qualche inconveniente, specialmente quando vita ed arte si confondono, ed amori e disamori degli interpreti prendono il sopravvento sulle vicende (poetiche, maliziose e struggenti) dei loro personaggi.

Sotto i riflettori (in ordine rigorosamente alfabetico) Vincenzo De Rosa, Pier Paolo Frigau, Alessandra Leo, Tiziana Martucci, Alessandro Muroni (che firma anche le musiche e le canzoni originali) e Valentina Picciau, che danno vita ad un'animata giostra delle passioni, traendo spunto dalla materia letteraria e sperimentando e mescolando diversi stili e generi, dal teatro di narrazione al teatro di strada, dalla più classica “prosa” alla ricerca delle avanguardie. Un viaggio “dietro le quinte” per indagare la realtà del mondo del teatro, tra il dilemma del regista alla ricerca della “verità” pur nella finzione, in un arduo equilibrio tra originalità ed istanze del pubblico e soprattutto della committenza; e le piccole e grandi questioni del quotidiano, le rivalità, le simpatie e antipatie, insomma quell'insopprimibile lato umano che affiora nonostante tutto oltre la maschera. Tra le storie rappresentate (le novelle di Landolfo Rufolo e di Nastagio degli Onesti, Lisabetta da Messina, Girolamo e Salvestra, Federigo degli Alberighi, di frate Cipolla e Guido Cavalcanti), che offrono più di uno spunto di riflessione sulla condizione della donna, sul potere dell'amore, ma anche sulla contrapposizione tra astuzia e ingenuità.

Il nome dello spettacolo, All’ombra dell’ultimo sole (con il sottotitolo esplicativo “Dieci giornate in Decamerone”) cita, non casualmente, la ballata de “Il pescatore” di Fabrizio De André: il cantautore, insieme a Leonard Cohen ed a Lars Von Trier, costituisce un ideale punto di riferimento, per la sua capacità di trasfigurare in poesia gli aspetti più cupi e tragici dell'esistenza, e mostrarne l'inquieta e inquietante bellezza. La pièce offre quindi (oltre all'occasione di riscoprire ed apprezzare le finezze e la sapienza narrativa di Giovanni Boccaccio, e la sua sorprendente modernità) la possibilità di confrontarsi con le questioni complicate che sottendono alla realizzazione di uno spettacolo, dal tema più che mai scottante ed attuale degli spazi e dei finanziamenti alla cultura, alla “necessità” a cui risponde ogni ricerca e produzione artistica, in un ambito in cui la forma “è” sostanza.

(Giampaolo Cirronis Fotografie)