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D.C.
23 febbraio 2015
Lettera di Corso a Pigliaru: La Maddalena non può più attendere
Il segretario cittadino del Pd di La Maddalena Veronica Corso ha inviato al presidente della Regione Francesco Pigliaru una lettera nella quale riassume le premure, le preoccupazioni e i desideri più volte urlati negli ultimi mesi dai cittadini, dagli esponenti politici e dai comitati spontanei sorti nel luogo, determinati nel rilanciare La Maddalena

LA MADDALENA – Dopo la presentazione del presidente Francesco Pigliaru al Consiglio dei Ministri delle richieste di riesame del decreto che rinnova le servitù militari in Sardegna, compresa Guardia del Moro nell’isola di Santo Stefano a La Maddalena, e di proseguire il piano di rilancio de La Maddalena interrotto con il fallimento del G8 [ LEGGI], lo stesso Pigliaru viene contattato dal segretario cittadino del Pd di La Maddalena Veronica Corso. In data 19 febbraio infatti questa ha inviato al presidente una lettera che riassume sostanzialmente le premure, le preoccupazioni e i desideri più volte urlati negli ultimi mesi dai cittadini, dagli esponenti politici e dai comitati spontanei sorti nel luogo, determinati nel rilanciare La Maddalena. Ecco il testo integrale della lettera:
Caro Governatore,
le scrivo questa lettera aperta per esprimerle la preoccupazione che attraversa la nostra comunità in una delle fasi più difficili della sua storia. Sono stata fra coloro che hanno organizzato la sua visita un anno fa, quando ancora era solamente il candidato della coalizione di centrosinistra. Insieme visitammo l’ex Arsenale militare e le altre strutture che avrebbero dovuto ospitare il G8. «La Maddalena è la città emblema dell'incuria del centrodestra» disse e il giorno dopo ad Olbia rincarò, come riportarono i principali quotidiani sardi, «bastano pochi milioni per sbloccare le bonifiche, lo faremo subito». Ora siamo tutti consapevoli della complessità della situazione, e che i problemi non si risolvono con la bacchetta magica e richiedono impegno, discernimento e serietà, tutte qualità che le riconosciamo. Ma lei in campagna elettorale ha acceso in noi una scintilla di speranza dopo tanta rassegnazione e questa è una responsabilità. Lei nella nostra Isola non è più tornato da allora e l’unica battaglia che le vediamo condurre con forza, che in qualche modo ci lambisce, è quella per Guardia del Moro. Comprendiamo il senso della sua presa di posizione: Sappiamo bene che le Servitù militari gravano sulla Sardegna in maniera sproporzionata rispetto alle altre regioni, con tutte le incognite per l'ambiente e per la salute che ne derivano. Ma questa sacrosanta battaglia di principio si rafforza in credibilità solo se la politica sarda saprà dimostrare che, laddove una importante dismissione c'è stata, è possibile scrivere una pagina nuova di sviluppo. Gli americani hanno ammainato la bandiera stars and stripes nel 2008 e la Difesa italiana ha ceduto alla Regione Sardegna due strutture straordinarie come l'ex Ospedale Militare e l'ex Arsenale Militare. Il sogno infranto del G8 ho bloccato quel percorso virtuoso che, nelle intenzioni di Prodi e Soru, doveva riconvertire l'economia maddalenina per passare dall'assistenzialismo militare ad un modello basato sulla naturale vocazione al turismo e alla nautica. Ora le grandi strutture polifunzionali rimangono inutilizzate e continuano a deteriorarsi, rischiando sempre di più di diventare fatiscenti. L'ex Ospedale Militare necessità di un nuovo bando mentre nell’ex Arsenale Militare bisogna completare le bonifiche. A La Maddalena sono stati spesi oltre 300 milioni di euro di denaro pubblico senza che venisse prodotto un solo posto di lavoro, i maddalenini sono vittime di questo sperpero. Ma rimangono delle opere faraoniche che ora sono in dotazione della Regione e possono ancora costituire il seme di un futuro diverso. Quello della riconversione è un percorso interrotto che deve ripartire. Siamo consapevoli delle difficoltà e delle numerose problematicità, e sappiamo la situazione disastrosa che Cappellacci le ha lasciato in eredità. Ma mi lasci dire esprimendo quello che credo sia il sentimento diffuso di disincanto fra i maddalenini: che non può appassionarci affatto la rivendicazione di Guardia del Moro finché non vedremo una forte iniziativa della Regione da lei guidata sulle grandi strutture polifunzionali che rimangono inutilizzate e continuano drammaticamente a deteriorarsi. Aggiungo provocatoriamente: la Regione non dimostra a La Maddalena di saper valorizzare quanto già è stato dismesso, la Difesa se lo può anche tenere il deposito di Guardia del Moro.
Nella foto: gli edifici abbandonati del mancato G8
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