Divertente commedia scritta da Francesco Freyrie e Andrea Zalone che vede protagonisti Lucia Vasini e Antonio Cornacchione per la regia di Daniele Sala
OLBIA - Ironia e (fanta)politica a teatro con “L’ho fatto per il mio paese”, una moderna, dolceamara commedia scritta da Francesco Freyrie e Andrea Zalone insieme ad Antonio Cornacchione (attore dalla travolgente vis comica, che ha raccontato l'Italia con il suo “Povero Silvio”), anche protagonista sulla scena insieme a Lucia Vasini, attrice versatile e di grande sensibilità e talento, capace di spaziare tra la satira e il dramma, dal palcoscenico accanto a Dario Fo e Paolo Rossi al set dei film di Marco Ferreri, Gabriele Salvatores e Carlo Mazzacurati a programmi come “ Glob – l’osceno del villaggio” e “Colorado”.
La divertente pièce - incentrata sullo strano incontro tra un sognatore disperato (con la lettera di licenziamento in tasca) e un ministro della repubblica (un'illustre docente universitaria che ha accettato l'incarico - a suo dire - per il bene del Paese), con esiti imprevedibili – è in cartellone venerdì 10 aprile alle 21 al CineTeatro Olbia di Olbia, sabato 11 aprile sempre alle 21 al Teatro Costantino di Macomer e infine domenica 12 aprile alle 21 in Ogliastra, al Teatro Tonio Dei di Lanusei nell'ambito del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo del CeDAC.
Un'analisi lucida e spietata del presente – e del recente passato – del Belpaese, tra l'acuirsi dei conflitti sociali per effetto della crisi, e la distanza siderale che separa l'élite al potere dai cittadini: i due personaggi incarnano visioni differenti, se non opposte, e inconciliabili del mondo, l'uno costretto a fare i conti con le necessità del quotidiano, in un progressivo impoverimento, e con il limbo degli “esodati”; l'altra del tutto ignara delle difficoltà dei comuni mortali, e incapace di cogliere gli effetti collaterali e pratici di una teoria economica, di vedere oltre l'astrazione.
La realtà supera – a volte – la fantasia e l'incapacità (e forse impossibilità) dei governanti di far fronte a una crisi internazionale, e quindi la rabbia e l'indignazione popolare davanti a palesi ingiustizie producono una situazione potenzialmente “esplosiva”: la commedia descrive con toni surreali e umoristici un immaginario incontro/scontro in cui i ruoli di carnefice e vittima fatalmente si specchiano e capovolgono, e affiorano antichi e nuovi torti e ragioni, in attesa del lieto fine.
Nella foto: una scena tra i protagonisti
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