Il presidente dell´Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago de La Maddalena Giuseppe Bonanno interviene sulla polemica scaturita dopo la decisione del Consiglio di Stato di accogliere il ricorso dell´imprenditore neozelandese Michael Harte e si toglie qualche sassolino sui mancati interventi della politica
LA MADDALENA - «Nel rispetto di tutti coloro che hanno lavorato e condiviso questa linea il Parco, esaminata la sentenza, valuterà l’ammissibilità di un ricorso per Cassazione avverso la sentenza di secondo grado, anche nel rispetto dell’autorevole giudizio del Tribunale Amministrativo che aveva riconosciuto la correttezza dell’operato dell’ Ente. Vorrei sottolineare ancora una volta, a coloro che oggi mettono in discussione gli esiti della vicenda, che il Tar, i cui giudici ritengo non siano meno “giudici” di altri, hanno confermato la legittimità delle azioni adottate dall'Ente ed è per tale motivo che ricorreremo ad ogni organo competente rivolgendoci, se necessario, anche alla Giustizia Europea». Il presidente dell'Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena Giuseppe Bonanno interviene così sulla polemica scaturita dopo la decisione del Consiglio di Stato di accogliere il ricorso dell'imprenditore neozelandese Michael Harte.
«L’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago de La Maddalena ha appreso che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del dottor Harte, avverso la sentenza del Tar Sardegna, che di fatto ha riconosciuto, in primo grado, la legittimità degli atti posti in essere per garantire l’acquisizione al patrimonio pubblico dell’Isola di Budelli. La vicenda è stata ripresa anche dalla politica regionale, la quale parrebbe paventare dubbi sull’operato dell’Ente anche prospettando condivisibili interrogazioni parlamentari e l’interessamento del Ministero dell’Ambiente. Nella mia qualità di rappresentante legale del Parco – spiega Bonanno - ho appreso con sconforto gli esiti della vicenda, in quanto l’autorevolezza della sentenza emessa dai giudici amministrativi di primo grado confortava l’operato dell’Ente, nell’ambito di un procedimento particolarmente complesso che ha coinvolto, ritengo, le migliori risorse e professionalità che hanno creduto nell’obiettivo di rendere “Budelli” un patrimonio pubblico».
«Con ciò – chiarisce il presidente dell'Ente Parco Nazionale dell'Arcipelago de La Maddalena - non si intendeva certamente ostacolare l’acquisto dell’isola da parte di privati e nessuna discriminazione era mai stata neanche pensata sulle origini degli acquirenti. Veniva unicamente condivisa un’aspirazione che avrebbe ricondotto uno dei beni ambientali più preziosi non solo per la Sardegna, nel suo alveo naturale di bene pubblico. Infatti, così come sarebbe folle pensare che il Colosseo possa diventare una proprietà privata, da studioso e appassionato ambientalista mi troverò sempre dalla parte di coloro che considerano le bellezze naturali patrimonio dell’umanità e bene “pubblico”, senza che ciò significhi avversione verso il privato».
«Sommessamente va anche fatto notare relativamente alla vicenda del Piano del Parco, che la Presidenza dell'Ente ha adottato il Piano del Parco in solitudine e nella totale assenza di un Consiglio Direttivo che dura da oltre due anni. Lo ha fatto prendendosi una grande responsabilità, al limite delle sue possibilità, sfruttando il lasso di tempo indicato da una norma della legge grazie alla quale il presidente del Parco può assumere, seppure solo temporaneamente, anche il ruolo del Consiglio. In tutto questo tempo, oltre due anni, voglio ricordare che "la politica" non è riuscita a nominare i membri del Consiglio Direttivo dell'Ente. Le lungaggini di adozione dovuti a rapporti contrattuali con gruppi di lavoro, tempi di confronto e dibattito e relazioni tra i vari enti coinvolti esulano dalle possibilità di azione del singolo presidente e forse, sempre la "politica", dovrebbe interrogarsi sull'attualità di una norma così farraginosa e porre rimedio», conclude Giuseppe Bonanno.
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