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S.A.
27 novembre 2015
Stagione teatro a Sassari: otto titoli da dicembre
Inaugurazione lunedì 14 dicembre nel segno di Tennessee Williams, con “La gatta sul tetto che scotta”. Gli attori portagonisti Vittoria Puccini e Vincenzo Marchioni

SASSARI - Si apre il sipario sulla stagione 2015-16 de “La Grande Prosa” firmata CeDAC/ Circuito Multidisciplinare della Sardegna al Teatro Comunale di Sassari: otto titoli in cartellone tra dicembre e aprile per un viaggio tra le umane passioni, vizi e (rare) virtù con i grandi classici del Novecento, accanto a immortali capolavori e pièces di autori contemporanei. La stagione fortemente voluta e sostenuta dall’amministrazione comunale vedrà protagonisti artisti come Alessandro Haber e Alessio Boni, Isa Danieli e Lello Arena, Ivana Monti con Caterina Murino e Ruben Rigillo, Filippo Dini, Fabrizio Ferracane e Giovanni Moschella, gli attori del Teatro Stabile della Sardegna (ora diventato TRIC), Elena Bucci e Le Belle Bandiere e divi del grande e piccolo schermo come Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni oltre a due interpreti brillanti come Enzo Iacchetti e Giobbe Covatta, diretti da Gioele Dix.
Un progetto artistico e culturale importante, che fa del teatro la cartina di tornasole per indagare desideri e impulsi, sentimenti e azioni di personaggi reali e inventati, trasfigurati attraverso i moderni linguaggi della scena: “La Grande Prosa” di Sassari mette l’accento sui differenti pensieri e stati animo dei personaggi, privilegiando la nuova drammaturgia tra XX e XXI secolo senza trascurare la forza evocativa e l’attualità di una tra le più riuscite commedie elisabettiane, in una perfetta compenetrazione tra passato e presente. Inaugurazione - lunedì 14 dicembre alle 21 - nel segno di Tennessee Williams, con “La gatta sul tetto che scotta”: la fortunata pièce (che valse all’autore il suo secondo Premio Pulitzer, dopo quello per “Un tram che si chiama Desiderio”) resa celebre dalla versione cinematografica di Richard Brooks con Liz Taylor e Paul Newman, sarà interpretata da Vittoria Puccini, al suo debutto sulla scena, accanto a Vinicio Marchioni, per la regia di Arturo Cirillo. Ritratto di famiglia in un interno, tra segreti e rimpianti, avidità e disincanto, con il senso di una tragedia imminente – per un testo di crudo realismo che affronta temi allora, e ancor oggi, scottanti quali l’accettazione dell’omosessualità e l’ambiguità di un rapporto di coppia.
Folgorante racconto sull’enigma di Dio, “Il visitatore” di Eric-Emmanuel Schmitt (lunedì 11 gennaio alle 21) con Alessandro Haber e Alessio Boni diretti da Valerio Binasco è ambientato nello studio di Sigmund Freud, dove il padre della psicanalisi, costretto a confrontarsi con la follia nazista e in ansia per il destino della figlia Anna condotta via da un ufficiale tedesco, riceve una strana visita. Il dialogo grottesco e surreale tra lo scienziato e lo sconosciuto, sedicente Dio, mette in luce le contraddizioni tra fede e ragione, tra la necessità di credere ad un Ente superiore e l’impossibilità di accettare l’assurdità del mondo, e nella fattispecie la temibile ascesa del Führer e l’infuriare dell’antisemitismo, in un cupo ritorno alla barbarie.
S’intitola “Svenimenti” l’originale pièce di CTB - Le Belle Bandiere, un originale “vaudeville - dagli atti unici, dalle lettere e dai racconti di Anton Cechov” – in cartellone venerdì 19 febbraio alle 21 - per la regia di Elena Bucci, protagonista sulla scena accanto a Marco Sgrosso, con cui firma progetto ed elaborazione drammaturgica, e a Gaetano Colella. Un’incursione nell’universo del grande drammaturgo russo, “medico per vocazione e scrittore per passione”, un excursus nella sua sfera privata, tra i suoi molteplici interessi e gli affetti, come il legame con la moglie Olga, e poi la sensibilità ai drammi dell’umanità e l’amore per il teatro, ma anche una predilezione per la solitudine – e la riscoperta degli irresistibili Atti Unici in bilico fra tragedia e farsa.
Sui sentieri dell’inquietudine - martedì 23 febbraio sempre alle 21 - con il visionario “Doppio Sogno” scritto e diretto da Giancarlo Marinelli, e liberamente tratto dall’omonimo racconto di Arthur Schnitzler (a cui Stanley Kubrick si è ispirato per il suo ultimo film, rimasto incompiuto: “Eyes Wide Shut”). Nel cast, accanto a una strepitosa Ivana Monti, l’affascinante Caterina Murino nel ruolo della protagonista, sposa conturbante e irreprensibile, o misteriosa femme fatale, al centro di un complicato gioco di specchi che travolge e stravolge il marito, interpretato da un convincente Ruben Rigillo.
Un incantevole “Sogno di una notte di mezza estate” firmato da Ruggero Cappuccio (e liberamente ispirato all’opera di William Shakespeare) - martedì 1 marzo alle 21 - per una splendida Isa Danieli in coppia con un istrionico Lello Arena - accanto a Fabrizio Vona – con la regia di Claudio Di Palma: in un antico palazzo napoletano Titania e Oberon creano con un meraviglioso gioco di finzione il loro teatro dei sentimenti, tra tenui inganni e sbandamenti del cuore. Le intricate vicende dei quattro giovani innamorati, che in un alternarsi di fughe e inseguimenti fanno da contrappunto a nozze regali, si trasfigurano in un onirico, quasi circense, carillon.
Sardegna Teatro mette in scena – mercoledì 16 marzo alle 21 - “Incendi” di Wajdi Mouawad – una moderna tragedia in cui il mito di Edipo affiora dal caos e dall’incubo di una guerra civile: la pièce da cui è stato tratto il film “La donna che canta” s’ispira alla vita dell’attivista e scrittrice libanese Souha Fawaz Bechara per raccontare una vicenda emblematica, fuori dal tempo e dalla storia. Nel cast Maria Grazia Bodio, Lia Careddu, Corrado Giannetti, Paolo Meloni, Isella Orchis, Marta Proietti Orzella, Cesare Saliu, Giorgia Senesi, Marco Spiga, Mariagrazia Sughi, Luigi Tontoranelli, Agnese Fois per la regia di Guido De Monticelli.
Viaggio nella memoria – giovedì 14 aprile alle 21 - con “Novantadue /Falcone e Borsellino, 20 anni dopo” di Claudio Fava nella mise en scène firmata da Marcello Cotugno per BAM Teatro: ritratto dei due giudici del pool antimafia, in un emozionante flashback che inizia sull’Isola de L’Asinara alla vigilia del maxiprocesso di Palermo, per concludersi inesorabilmente con le stragi di Capaci e via D’Amelio volute dai boss di “cosa nostra”. Sotto i riflettori Filippo Dini e Giovanni Moschella – nei ruoli rispettivamente di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – con Fabrizio Ferracane (icona del film “Anime Nere”) a dar volto e voce a giudici pavidi e corrotti, mafiosi irriducibili e pentiti, in una pièce in cui si fondono impegno civile e rigore giornalistico, nel tempo sospeso tra vita e sogno.
Ironia e poesia – mercoledì 20 aprile alle 21 - per “Matti da slegare” di Axel Hellstenius (versione italiana della commedia “Elling & Kjell Bjarne”) con Enzo Iacchetti e Giobbe Covatta, per la regia di Gioele Dix: storie di ordinaria follia, con i due protagonisti improvvisamente privati della protezione/costrizione dell’istituto manicomiale e costretti a reinventarsi una vita reinserendosi nella società. Una commedia divertente che affronta il tema delicato e complesso della malattia mentale attraverso lo sguardo ingenuo, ma non troppo, di due esseri fragili e vulnerabili, due uomini la cui instabilità psichica trova conforto nella reciproca compagnia e amicizia, alle prese con lo sfuggente confine della “normalità”.
Nella foto: gli attori Puccini e Marchioni
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