Il 17 maggio di 77 anni fa, la città di Alghero fu devastata dai bombardamenti, in quella che viene ricordata come la notte di San Pasquale. Per l´occasione il Quotidiano di Alghero rilancia il commovente ricordo delle signore Tommasina, Pinuccia, Adele, Rosaria, Assunta (alcune recentemente scomparse): nei loro occhi le immagini, seppur lontane, di una notte che ha segnato la vita di molti algheresi. Un video-racconto ormai diventato simbolo e memoria, uno spaccato della società difficilmente dimenticabile
ALGHERO - «Il tributo pagato dalla nostra città è stato elevato e il ricordo di allora resta ancora vivo tra la popolazione. Oggi vogliamo ricordare chi ha pagato un prezzo pesantissimo settantasette anni fa, tenendo anche presente che Alghero ha saputo rialzarsi, rimboccarsi le maniche e riprendere a vivere. Ma non intendiamo che il dolore subito, la tragedia che ha segnato la città, le vittime civili cadute, restino solo negli anniversari. Per questo motivo abbiamo intenzione di riprendere il percorso avviato anni fa con la procedura di richiesta formale del riconoscimento della medaglia d'Oro al Valor Militare in favore della Città, affinché la data del 17 maggio renda veramente onore agli algheresi» sottolinea il sindaco Mario Conoci.
Il 17 Maggio 1943, alle 22,53, di settantasette anni fa, la notte di San Pasquale di Alghero fu segnata dai lampi dei bombardamenti dei mezzi aerei inglesi. La città di Alghero fu distrutta, gli esiti furono inauditi: oltre cento vittime civili, più di 500 case distrutte e 2.000 quelle seriamente danneggiate. Il bombardamento colse nel sonno la popolazione che non aveva lasciato la città, tutti i tetti delle case del centro storico furono colpiti. Il bilancio fu pesantissimo, il peso dei crolli causò danni alle strade e alle infrastrutture. La guerra lasciò negli anni a venire un pesante fardello di sofferenza per la città di Alghero, con una percentuale altissima di senza tetto che rimase tale per diversi anni.
Il contrasto alla violenza non può essere compito esclusivo di chi opera nel settore: deve coinvolgere tutti. Molte donne non denunciano perché temono di trovarsi senza indipendenza economica, senza sicurezza, con responsabilità di cura che ricadono solo su di loro. Su questo dobbiamo fare di più
Facciamolo insieme questo passo nel futuro, senza aver paura di non essere abbastanza forti, perché c’è solo un modo per vincere su chi dice di amarci e poi ci schiaccia, essere unite in modo da non essere mai sole davanti al pericolo
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