Si apre il workshop internazionale nel quale sarà sottoscritto il documento a difesa delle aree costiere. La firma sempre ad Alghero il 21 maggio. «Un argomento che discusso qui ad Alghero assume l’espresso riconoscimento dello sforzo che intere generazioni di politici algheresi hanno profuso nella tutela del nostro patrimonio costiero», sottolinea Marco Tedde
ALGHERO - Ha preso il via oggi ad Alghero, il workshop internazionale organizzato dall'Assessorato alla Difesa dell'Ambiente della Regione Sardegna e Conservatoria delle Coste regionale, nel conso del quale sarà sottoscritto dai rappresentanti istituzionali dei Paesi del Mediterraneo e dell'Unione europea la "Sardinia Declaration", un documento che intende affermare l'esigenza di attuare le direttive del Protocollo Internazionale Iczm per la gestione integrata e lo sviluppo sostenibile delle aree costiere. La Sardinia Declaration sarà successivamente presentata, mercoledì 21 maggio, al Centro Congressi "Maria Pia" di Alghero, durante il Seminario internazionale "Gestione Integrata per lo sviluppo sostenibile delle aree costiere nel Mediterraneo". Il seminario è organizzato dalla Regione, con il coordinamento scientifico del Pap/Rac (Programma d'Azioni Prioritarie nel Mediterraneo) dell'Unep (Programma Ambiente delle Nazioni Unite) e il supporto della Facoltà di Architettura di Alghero e del Comune di Alghero. Nel Centro Congressi sarà inoltre allestita un'esposizione, aperta al pubblico, in cui verranno presentati i principali progetti mediterranei di gestione integrata delle aree costiere tra cui quelli finanziati dal Programma Smap III e alcune esperienze sarde particolarmente significative. L'iniziativa s'inserisce nell'ambito del programma Smap III "Promoting Awareness and Enabling a Policy Framework for Environment and Development Integration in the Mediterranean with Focus on Integrated Coastal Zone Management", finanziato dall'Unione Europea, in partenariato con il Pap/Rac, il Blue Plan ed il Metap della Banca Mondiale. / PROGRAMMA
Desidero innanzitutto esprimere il ringraziamento agli organizzatori e la mia soddisfazione per la scelta della città di Alghero quale sede del workshop che si apre oggi, nel quale si discuterà e si dibatterà su una tematica di importanza straordinaria: quella della preservazione e conservazione delle coste e delle possibili politiche di gestione integrata delle zone costiere. Un argomento che discusso qui ad Alghero assume l’espresso riconoscimento dello sforzo che intere generazioni di politici algheresi hanno profuso nella tutela del nostro patrimonio costiero. Un patrimonio di straordinario valore: 74 km. di coste intonse e di una bellezza struggente ed incomparabile. Patrimonio la cui tutela è oggi ancor di più una priorità strategica.Sforzo di tutela che prende le mosse negli anni sessanta quando, a torto o a ragione, la classe politica algherese mostrò scarso interesse verso le proposte dell’Aga Kan (il quale in prima battuta scelse proprio le coste della Riviera del Corallo per realizzare i suoi ambiziosi ed imponenti investimenti immobiliari) perché ritenute troppo invasive dal punto di vista ambientale, e prosegue fino ai giorni nostri con la recente istituzione del Parco Naturale di Porto Conte, dell’Area Marina Protetta Capo Caccia-Isola Piana e l’apertura di Agenda 21. Una strada, quella intrapresa, non semplice, che non paga nell’immediato ma che nel medio-lungo periodo consente di conseguire rilevanti risultati socio-economici compatibili con l’imprescindibile esigenza della preservazione delle coste e dell’ambiente ad esse circostanti. Sia l’area marina che il parco costituiscono, infatti, gli strumenti di politica ambientale di cui questo territorio si è voluto fortemente dotare al fine di favorirne uno sviluppo non solo orientato alla protezione dell'ambiente marino, degli ecosistemi e degli habitat maggiormente vulnerabili, ma anche alla progettazione di iniziative in grado di sostenere lo sviluppo delle attività economiche locali, secondo stretti requisiti di sostenibilità ambientale. Le problematiche legate alla conservazione del patrimonio costiero sono di difficile soluzione in località che si affacciano sul mare, come la nostra Alghero, e che nella quasi totalità dei casi sono caratterizzate da un economia basata sul turismo che pone il difficile compito del mantenimento dell’equilibrio tra utilizzo e fruizione delle risorse naturali e conservazione delle stesse. La consapevolezza della necessità di dover affrontare i problemi legati all'equilibrio tra aspetti ambientali, sociali ed economici del turismo si è tradotta in impegno concreto sia a livello nazionale e comunitario sia a livello internazionale. Un impegno che anche questo territorio ha voluto assumersi muovendosi nell’ottica seconda la quale la ricchezza e l'eterogeneità dei valori naturali e socio-culturali possono essere considerati come una risorsa integrata fortemente attrattiva per il settore turistico ed in grado di rispondere positivamente ad una particolare tipologia di domanda turistica, sempre più sensibile e ricettiva alle tematiche dello sviluppo sostenibile ed orientata verso un'offerta turistica ambientale e culturale ad integrazione di quella balneare. Un approccio alla gestione delle risorse naturali ed alle relative politiche condiviso e promosso anche dall’Unione Europea che ha mostrato un forte interesse verso lo sviluppo del turismo sostenibile. Nel V° Programma politico e d'azione della Comunità europea a favore dell'ambiente vengono delineati i principi di una strategia di interazione tra turismo ed ambiente, tra cui: il controllo della pianificazione territoriale; una politica di destagionalizzazione dei flussi turistici; la gestione del traffico privato da e verso le zone turistiche; la diversificazione dell'offerta turistica; l'attuazione e il controllo severo delle norme ambientali riguardanti il rumore, l'acqua potabile e le acque di balneazione, le acque reflue e le emissioni atmosferiche; il monitoraggio del fenomeno naturale dell’erosione dei litorali. Una approccio che muove i suoi passi dalla consapevolezza che le risorse ambientali per poter continuare a produrre benefici effetti non debbono essere sprecate, sciupate, consumate, in armonia con un concetto di sviluppo economico e sociale di una comunità che non prevede un ingessamento del territorio a discapito della crescita, né il dissipamento e depauperamento delle risorse costiere secondo logiche esclusivamente di mercato. Con un pizzico di orgoglio posso dire che questo territorio ha sempre avuto ben chiaro questo concetto, ponendo in essere comportamenti parsimoniosi e rispettosi dell’ambiente circostante anche quando non vi era una specifica legislazione a tutela dei beni ambientali e paesaggistici. Credo che la scelta di Alghero come location per questo importante evento non sia casuale, ma tenga conto anche dell’integrità con la quale i nostri paesaggi ed i nostri ambienti si presentano agli occhi dei visitatori. Tale convinzione mi è data dall’autorevole presenza degli Ambasciatori della Costa nominati dal PAP/RAC che con la loro presenza impreziosiranno e qualificheranno questo evento durante il quale verranno illustrati alcuni esempi di politiche di gestione del patrimonio costiero che si sono rivelate particolarmente efficaci. Ma, soprattutto, dalla circostanza che qui ad Alghero verrà adottata la ‘Sardinia Declaration’ per la Gestione Integrata Zone Costiere del Mediterraneo. Nel ribadire i miei più sinceri saluti di benvenuti: a Sua Altezza Reale la Principessa del Marocco Lalla Hasnaa, al Ministro dell’Ambiente della Repubblica d’Algeria Cherif Rahmani, al Direttore dell’UNEP Mostafa Tolba, al Governatore della Regione Sardegna Onorevole Renato Soru e a tutti voi, auguro a tutti coloro che parteciperanno al workshop un proficuo lavoro.
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