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Sara Alivesi 8 giugno 2009 video
Surigheddu e Mamuntanas: destino entro l´anno
Incontro questa mattina dell’assessore regionale dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale, Andrea Prato, con gli enti locali e le associazione di categoria del comparto agricolo e della pesca. Presente il sindaco Marco Tedde


ALGHERO – Incontro questa mattina (lunedì) al Caval Marì ad Alghero tra l’assessore regionale dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale, Andrea Prato, gli enti locali e le associazione di categoria del comparto agricolo e della pesca. A fare gli onori di casa e a svolgere il ruolo di moderatore nel dibattito tra i lavoratori e il dirigente regionale, il sindaco Marco Tedde, al quale nel finale, sono andati i complimenti di Prato per «l’organizzazione della riunione e lo svolgimento di essa».

La discussione esordisce andando dritta al cuore della questione: Surigheddu e Mamuntanas, le due aziende agricole di proprietà della regione in uno stato di abbandono ormai da due decenni. Prato ha esposto ancora una volta la proposta dell’ente titolare di riconversione delle migliaia di ettari interessate, con l’obbiettivo di creare occupazione per centinaia di persone e di formare imprenditori agrituristici multifunzionalizzati. L’assessore, tuttavia, apre alla città e alle istanze dell’amministrazione comunale, l’approvazione di un progetto comune e l’attuazione di tavoli tecnici attraverso i quali entro l’anno «dovrà decidersi il destino delle due aziende».

Prato, accusato da tanti di essere “uno con l’abitudine alla visibilità” ribadisce, invece, la necessità di un percorso condiviso tra gli operatori, i comuni e la Regione attraverso incontri e vertici periodici di confronto e discussione. «Insieme si dovrà cambiare e far tornare al centro della politica regionale l’agricoltura, la pastorizia, la pesca e l’ospitalità – il mito dell’Irlanda non è lontano - aggiunge, richiamando l’attenzione di un Paese che ha investito sulla propria produzione - altrimenti si fa la fine di Porto Torres».

Intervengono imprenditori, rappresentanti di categoria e cittadini che chiedono al delegato della Giunta Cappellacci risposte in merito a normative, risorse economiche, prospettive e sviluppo di due settori che coinvolgono direttamente centinaia di lavoratori nel nord Sardegna, nonostante la crisi e le riforme sbagliate del passato. Domenico Manca, titolare dell’azienda San Giuliano, ottiene rassicurazioni sulla coltivazione biologica per la quale «la Regione ha a disposizione 20milioni di euro per l’incentivazione e la promozione» e per il completamento delle imprese agricole ai fini della produzione, ricettività e vendita dei prodotti».

«In generale, rispetto agli agriturismi l’assessore è conciliante riguardo alla razionalizzazione della materia che li riguarda con margini di maggiore ospitalità e più apertura nella vendita dei propri prodotti. Tuttavia, auspica maggiore responsabilità da parte dei gestori per il rispetto della percentuale (51%) legale di produzione interna e di controlli più frequenti e puntuali da parte delle Guardie Forestali per verificare la provenienza degli alimenti. Il prodotto sardo e la sua diffusione nelle case e nei ristoranti e alberghi regionali è un punto sul quale la discussione ritorna più volte durante la mattinata, compreso la proposta dell’assessore di detassare la Tarsu per le attività consumatrici di prodotti locali. Non solo, Prato rilancia i mercati diretti e la vendita al consumatore finale senza l’intermediazione della «grande distribuzione che ci strozza». Sempre per il comparto agricolo, Prato ammette che non vi sono che «briciole per il reintegro del Patto di solidarietà» a causa del Patto di Stabilità per il quale l’assessore ha già fatto richiesta scritta al ministro Zaia di intercedere presso il ministro dell’economia Tremonti e chiedere una deroga per il comparto».

La pesca è l’altro settore sul tavolo del confronto. Giovanni Delrio, presidente del Consorzio Pescatori nord Sardegna, l’organizzazione di categoria che comprende il maggior numero di lavoratori del mare da Alghero a La Maddalena, riassume nel suo intervento diversi aspetti, condivisi dalle altre rappresentanze del comparto: il finanziamento ancora non percepito per il fermo biologico del 2008; l'estensione a otto mesi di pesca (come per gli altri Paesi del Mediterraneo; la taglia delle aragoste; le risorse economiche per la piccola pesca e il mercato del primo pescato ancora da inaugurare in città. L’assessore non lesina risposte anche in questo caso, definendo «difficile ma possibile» la richiesta di deroga alla normativa comunitaria sulla misura dei carapaci; prossima l’elargizione del credito; e, infine, ribadendo l’importanza dei mercati, «pur non volendo entrare nel merito delle questioni interne alla città».

In generale, soddisfazione da parte dei partecipanti all’incontro, cittadini e amministratori. Le risposte vere ad una pianificazione territoriale dipendono necessariamente dal confronto con gli Enti Locali: è il punto che maggiormente si evince dall’incontro. Insieme a numerosi altri aspetti sui quali lavorare: dalla razionalizzazione dei fascicoli e documenti, alle Agenzie; dalla comunicazione, alla formazione.
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