Si è sfiorata la tragedia nelle acque del golfo di Alghero, a causa di una collisione tra uno Stefini 36 con bandiera italiana e un Bavaria 42 inglese. Denuncia da parte del comandante italiano
ALGHERO - Lunedì 3 agosto, poco dopo l’una, si è sfiorata la tragedia nelle acque del golfo di Alghero, a causa di una collisione tra due barche a vela. Uno Stefini 36, poco meno di 11 metri con bandiera italiana, in navigazione a vela con rotta verso Capo Caccia, e un Bavaria 42 di oltre 12 metri con bandiera inglese, che procedeva a motore in direzione opposta.
L’impatto è avvenuto fortunatamente nella zona del mascone di entrambe le imbarcazioni che hanno danneggiato le rispettive fiancate di dritta consentendo di scaricare nell’attrito tra gli scafi le forze che altrimenti avrebbero provocato danni ben più gravi a barche e equipaggi.
Il comandante della barca italiana di Oristano, ha riferito che il veliero inglese ha cercato di dileguarsi dopo aver ammainato la bandiera, subito inseguito, mentre veniva informata la Capitaneria di Porto di Alghero. Il comandante del Bavaria 42 è stato convinto a recarsi nel porto catalano per la denuncia dell’incidente.
«In questo caso non ci sono stati feriti, ma solo fortunatamente danni agli scafi e alle attrezzature», ha commentato Francesco Franceschini, segretario della Lega Navale di Alghero, che ha ospitato al molo Lo Frasso l’imbarcazione oristanese danneggiata.
«Sempre, ma particolarmente in questo periodo di notevole traffico diportistico, è necessario condurre la propria barca con la massima attenzione, moderando la velocità, evitando nel modo più assoluto di affidarsi al pilota automatico, specialmente nei tratti maggiormente frequentati. Con le vele issate, che spesso sono di ostacolo alla visuale - precisa ancora in segretario del club velico Francesco Franceschini - occorre che uno o più membri dell’equipaggio siano incaricati di sorvegliare frequentemente le zone coperte».
«Non sono poi da sottovalutare i rischi prodotti dalla stanchezza per l’attività fisica, per l’azione del sole, del mare e del caldo su equipaggi non molto allenati». Massima prudenza e vigilanza, dunque, conclude Franceschini, per non trasformare una giornata di gioia e divertimento in un tragico evento. Il segretario della Lega Navale Italiana, si unisce così all'appello del comandande della Capitaneria di Porto algherese, Lorenzo Badano, che nei giorni scorsi aveva dispensato utili codici comportamentali per tutti i diportisti.
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