Proseguono le indagini sulla rapina a mano armata al locale Mareluna del Lungomare Dante di Alghero. Voci smentite sull´arresto di tre stintinesi. La protesta dei gestori dei locali per il degrado e l´abbandono della zona
ALGHERO - Proseguono le indagini sulla
rapina a mano armata di martedì notte ad Alghero. Le forze dell'ordine sono sulle tracce dei due uomini che incappucciati e armati hanno aggredito il titolare del bar Mareluna sul Lungomare Dante, una coppia di clienti e un barista del locale a fianco, riuscendo a portare via un bottino da 600 euro.
Da qualche ora circolano alcune voci insistenti sul caso: i malviventi potrebbero essere addirittura tre e sarebbero stati arrestati a Stintino. Notizia smentita dal capitano Colicchio dei carabinieri di Porto Torres che, contattato al telefono dal
Quotidiano di Alghero, conferma la prosecuzione delle indagini anche da parte dei suoi uomini. Un elemento che rafforza la prima ricostruzione del dirigente del commissariato di Alghero (i suoi agenti sono intervenuti per primi sul luogo del reato), Valter Cossu, che ha esteso da subito l'inchiesta oltre i confini cittadini.
La protesta. La rapina nel Mareluna sul Lungomare Dante è la goccia che ha fatto traboccare il vaso dei malumori dei gestori delle attività di quello che un tempo è stato il fulcro della movida nella Riviera del Corallo. A parlare per tutti è Aldo Puddu, titolare dell'Agua de Mar e "memoria storica" da 30 anni della "passeggiata", che lamenta l'isolamento e il degrado della zona: illuminazione e vigilanza scarsa, poco verde, nessuna manifestazione o evento pubblico da anni. «Mi appello alla nuova amministrazione - dice Puddu - metta ordine a questo lungomare».
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