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C.S. 14 settembre 2012 video
Wwf: Uniti al capezzale del Calich| Guarda
L´obiettivo dell´incontro è stato discutere sulle soluzioni alla marea gialla. Le interviste al delegato regionale Wwf Antonello Secci, il sub algherese Marco Busdraghi e il rappresentante locale di Fiba Confesercenti Franco Pedrini


ALGHERO - Il Wwf era al gran completo, c’erano i rappresentati regionali, provinciali e locali, rispettivamente Antonello Secci, Vanda Casula e Carmelo Spada. L’incontro era importante, si discuteva della salute dello stagno del Calich e i primi a saperlo erano i rappresentati dell’associazione dei Balneari, Franco Pedrini accompagnato dall’avvocato Claudio Montalto. Inoltre erano presenti, l’assessore comunale all’ambiente Chiara Rosnati, il biologo Toni Torre e il titolare di un diving center, esperto di mare, Marco Busdraghi.

E’ stato subito chiaro che nessuno poteva avere la ricetta pronta per dare la soluzione della complessa situazione ecologica dello stagno del Calich, il malato cronico. Stato di salute che è peggiorato da quando riceve circa 20-25 mila metri cubi d’acqua giornalieri di reflui dal depuratore di San Marco. L’assessore Rosnati ha fornito i dati di immissione, mese per mese. Sono i 97 ettari della laguna con il bacino che contiene oltre 1 milione di metri cubi d’acqua che raddoppia con gli apporti dei reflui. E’ questo fenomeno idraulico di spostamento d’acqua dalla laguna alla rada di Alghero che avrebbe causato la marea gialla.

Il presidente del Wwf Sardegna Antonello Secci ha messo in chiaro che non esistono soluzioni semplici a un problema complesso, che può essere risolto mettendo insieme sinergie e inserendo la laguna in un contesto ambientale più ampio; di seguito l’assessore Chiara Rosnati ha evidenziato che la soluzione migliore è allo studio, ma che ogni soluzione è dispendiosa e necessita del reperimento di ingenti fondi. In epoca di revisione della spesa pubblica impresa non facile, ma Alghero con la sgradevole marea gialla che affligge, da alcuni anni, la sua rada si gioca molto del proprio sviluppo economico. Quindi la soluzione non può che essere una priorità. L’esperto subacqueo Marco Busdraghi ha evidenziato come le acque del mare di Alghero si sono intorbidite nel corso degli ultimi anni, ma non può certificarne le cause, si è limitato alla constatazione della situazione.

Il biologo Toni Torre ha ricordato che il depuratore di San Marco si trova a 8 km dalla città, e necessità di grandi quantità di energia elettrica per pompare i liquami e che è disponibile una sola condotta non coadiuvata da un’ulteriore tubatura di sicurezza. Aspetti critici, per la gestione e i costi quotidiani dello smaltimento, tutti a carico di cittadini. Un altro elemento preoccupante emerso dall’incontro è la possibilità che il comune di Sassari possa portare, in un futuro molto prossimo, i reflui nel bacino del Cuga. Questa ulteriore situazione comporterebbe ulteriori apporti di acque trattate nella laguna del Calich. Il Wwf ha già annunciato, che se questa ipotesi dovesse farsi concreta, attiverà una campagna d’informazione dell’opinione pubblica. Non per campanile, ma in difesa della risorsa idrica del Cuga e della laguna del Calich.
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