Edilizia, rifiuti e tutela ambientale. Ad approfondire l´argomento Francesco Montefinese, responsabile del programma Recinert
SASSARI - Edilizia, rifiuti e tutela ambientale: un'opportunità per le imprese e per la pubblica amministrazione. E' stato il tema della conferenza che si è svolta venerdì mattina nella sede dell'Ance a Sassari in cui è stata evidenziata la necessità di conoscere meglio l'utilizzo degli aggregati riciclati nel campo dell'edilizia. Questi prodotti, ottenuti dalla trasformazione dei rifiuti inerti derivanti dalle attività di costruzione e demolizione, possono essere utilizzati al posto di aggregati naturali per la costruzione di opere stradali, quindi anche piste ciclabili o marciapiedi.
Ad approfondire l'argomento Francesco Montefinese, responsabile del programma Recinert: «C'è un vantaggio nell'eliminare i rifiuti prodotti dalla demolizione e costruzione che secondo l'ultimo rapporto Ispra corrispondono a circa il 50 per cento della produzione complessiva dei rifiuti speciali non pericolosi. Si possono produrre aggregati che vengono adoperati in sostituzione di materiali naturali e quindi grandi vantaggi per l’ambiente e per il territorio». Benefici incoraggiati da normative che regolano questo tipo di attività: «Secondo recenti disposizioni le pubbliche amministrazioni hanno l'obbligo di coprire il proprio fabbisogno con almeno il 30 per cento di materiali provenienti dal recupero dei rifiuti e raggiungere un'obbiettivo quantitativo non inferiore al 70 per cento del riutilizzo» ha continuato Montefinese. «Dare questa possibilità alla pubblica amministrazione è un modo per garantire il rispetto della normativa e avere vantaggi sia ambientali sia economici».
Com'è la situazione in Sardegna? «E' stata la prima in Italia a recepire le linee guida in modo da poter garantire questi processi. La situazione attuale nell'isola è la stessa di tante regioni: la presenza e la disponibilità di materiali naturali purtroppo non invitano all'utilizzo di questi materiali riciclati ma la normativa e una maggiore sensibilità potrebbero dare un contributo al raggiungimento di questi obbiettivi che se non raggiunti sono puniti dall’Unione europea con sanzioni rilevanti. Secondo l'ultimo rapporto Ispra - ha continuato Montefinese - la certificazione in Sardegna è stata di circa un milione di tonnellate di rifiuti prodotto da attività di demolizione e costruzione. Se captiamo per il recupero i quantitativi prodotti andremo a produrre un milione di aggregati riciclati che se utilizzati porteranno a un risparmio di un milione di tonnellate di aggregati naturali». All'incontro sono stati approfonditi numerosi aspetti tra cui la normativa, la necessità di un più ampio coinvolgimento delle istituzioni e di rafforzare il sistema impiantistico. Numerosi i partecipanti che hanno seguito gli interventi degli esperti tra cui Marcello Cruciani, dirigente Ance e Giovanni Luca Cherchi, responsabile gestione rifiuti Regione Sardegna.
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