Il Ministro dell´Ambiente Orlando accoglie le istanze di Porto Torres: bonifiche, chimica verde, futuro della centrale Fiume Santo e organo direttivo Parco Asinara. Fissato prossimo incontro a Porto Torres il 26 febbraio
PORTO TORRES - «Rimettere in discussione l’attuale assetto del modello di sviluppo del nostro paese, implica la rimessa in discussione di alcune disuguaglianze e di alcuni elementi che caratterizzano questo sistema di sviluppo». Così il ministro dell’ambiente Andrea Orlando, nell’incontro di ieri alla Casa delle Associazioni a Porto Torres, organizzato dal Partito Democratico e dal Forum regionale ambiente del Pd. La necessità di avviare in fretta le procedure di bonifica dei Sin, come Porto Torres, dove i progetti di risanamento tardano ad arrivare e le bonifiche sono praticamente assenti, a parte qualche piccolissima eccezione, la riconversione green della città con il complesso integrato della chimica verde da realizzare con la joint venture Matrica, il futuro della centrale di Fiume Santo, non ultima la valorizzazione del Parco Asinara. Queste le istanze di una città, Porto Torres, che vuole capire se la politica delle bonifiche decolla in tempi brevi, per avviare il processo di reindustrializzazione controllata, per uno sviluppo economico di convivenza tra industria e turismo.
Si tratta di impiegare le risorse che già esistono, ed evitare che vadano perdute, risorse ancora bloccate e non ancora utilizzate, 150 milioni circa, una cifra importante che consente alla Sardegna di darsi dei programmi e delle priorità, per essere protagonista di questo sviluppo. «La debolezza della pubblica amministrazione, una debolezza burocratica che insieme alla divisione del fronte pubblico determina un’inerzia del privato – ha sottolineato il Ministro Orlando – rallenta il processo di avvio bonifiche».Ma il problema ambientale, coinvolge anche le nuove generazioni, i ragazzi come Giovanni Atzori dell’associazione Plant for the Planet, che nel suo intervento ha parlato di un progetto di bonifica, il fitorisanamento, consegnando al Ministro il libro sul progetto attivato a Porto Torres. Il segretario del Pd Damiano Muru, dopo aver spiegato le ragioni dell’incontro ha poi dato la parola alla Parlamentare Pd Giovanna Sanna che ha illustrato le problematiche ambientali del sito industriale di Porto Torres e la necessità di avviare le procedure di demolizione degli impianti abbandonati per intraprendere le bonifiche.
Gli interventi che si sono susseguiti hanno messo in evidenza: la difficoltà ad incrementare il lavoro, da parte di Matrica, il problema del consiglio direttivo e di una pianta organica dell’Asinara, l’esigenza di un polo della formazione per coloro che vogliono fare impresa all’Asinara, l’importanza della qualità delle bonifiche per salvaguardare la salute dei cittadini, la necessità di avviare le bonifiche e la chimica verde per lo sviluppo produttivo della città. Diversi i siti su cui il Ministero dell’Ambiente ha fatto dei focus specifici: Cengio, Porto Marghera, Crotone, Mantova, Gela e la realtà di Porto Torres, siti in cui vi è l’esigenza di ricompattare il fronte pubblico per esigere impegni precisi dai privati.Inoltre il Ministero ha adottato ulteriori strumenti normativi, l’articolo 41 della legge 2013 diretta a scoraggiare soluzioni di basso valore, nella realizzazione delle bonifiche. Ma le difficoltà sono tante e diverse: «La competitività è vista ancora in un ottica di crescita di carattere quantitativo dalle imprese, - aggiunge il Ministro dell’Ambiente - senza vedere la possibilità di raggiungere traguardi di carattere ambientale che sono anche occasione di sperimentazione tecnologica, di innovazione e di investimenti, ma significa anche spostare gli investimenti sulla ricerca, e questo non sempre le nostre imprese sono in grado di farlo».
Il Ministro dell’Ambiente non nasconde le problematicità e Porto Torres deve affrontare un percorso ancora lungo, ma le misure adottate mettono una molla al meccanismo bloccato in quanto il sito di interesse nazionale di Porto Torres, uno dei più grandi in Italia, che occupa 4mila e 600 ettari circa di territorio, ha solo il 20% delle aree contaminate, interessate in questo momento in parte dalle bonifiche e in parte consegnate. Porto Torres attende che Syndial, società Eni incaricata delle bonifiche, presenti il progetto relativo al processo di bonifica da avviare, nonostante le specifiche date dal Ministero. «Gli investimenti di Porto Torres sono importanti e su di essi occorre vigilare, - conclude il Ministro Orlando – ma questo non spetta al ministero dell’ambiente, che non deve occuparsi dell’aspetto occupazionale». E’ necessaria una riprogrammazione del piano nazionale delle bonifiche e il Ministro Orlando ha annunciato una riunione istruttoria prevista il 25 febbraio, per sbloccare alcune situazioni e sciogliere alcuni nodi fondamentali, che vedrà riuniti tutti gli enti coinvolti. Ha anche comunicato la data del prossimo appuntamento con Porto Torres, il 26 febbraio, per affrontare anche il problema dello sblocco degli organi del direttivo del Parco Asinara.
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