La dura presa di posizione del presidente del Consorzio Imprese di Pesca di Sant´Elmo che recrimina su un progetto per salvare la pescheria di Sant´Elmo con i fondi europei (e l'impermeabilizzazione dei Bastioni), a cui è mancato solo il nulla-osta del comune
ALGHERO - Ad Alghero non si placano le polemiche sulla sicurezza e il degrado degli spazi pubblici. Il tema è ritornato prepotentemente all'attenzione delle istituzioni con la morte recente del 70enne precipitato nel vuoto dopo il cedimento di una ringhiera nei Bastioni [
LEGGI]. Una disgrazia annunciata considerato che i parapetti erano fuori norma, consumati dalla salsedine e il tempo, e con avvisaglie di incidenti - fortunatamente non gravi - avvenuti negli ultimi anni lungo la muraglia che cinge la parte murata della città, dal Cavall Marì fino alla Torre San Giacomo. Ma le transenne posizionate in attesa di un intervento risolutivo, non hanno risparmiato nemmeno il belvedere sopra il porto, sotto il quale si trova la storica pescheria Sant'Elmo, chiusa dai vigili del fuoco dopo un sopralluogo a fine gennaio [
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Il solaio pericolante non era certamente compatibile con l'agibilità di un locale adibito alla vendita del primo pescato da parte del Consorzio omonimo che ne ha la concessione fino al 2018. Eppure le segnalazioni non erano mancate negli anni e nemmeno i soldi per provvedere alla manutenzione e il restauro grazie ad un bando che i pescatori algheresi avevano vinto già nel 2010. Se il sottosegretario al Mibac Francesca Barracciu nella visita dei giorni scorsi si era scandalizzata per l'assenza di un progetto sulla sicurezza dei Bastioni, in questo caso non mancava la progettazione approvata e nemmeno i fondi per eseguirla: su una spesa di 204.424,36 euro, Argea Sardegna (con determina del 18 ottobre 2011) finanziava 81.769,74; per il resto avrebbero garantito gli esercenti [
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Il comune, dunque, a costo zero avrebbe ridato vita ad un simbolo della marinerà locale, che ai tempi ancora poteva dare lavoro a 22 dipendenti, ora ridotti a 8. Di più: si è fatta scadere anche una proroga lo scorso 30 ottobre del 2013, solo cinque mesi fa'. E' mancata la volontà delle amministrazioni comunali che si sono avvicendate negli ultimi 4 anni di dare il nulla-osta per i lavori (Ufficio Demanio), peraltro approvati dagli altri enti coinvolti (compresa Soprintendenza): è il grande rimpianto di Giovanni Delrio, presidente del consorzio che ora si trova a pagare circa 400 euro di affitto mensile per un'attività sigillata. Oltre il danno la beffa, si dice in questi casi. E lui si sfoga al microfono di
Alguer.it.
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