E’ stata presentata ieri 12 giugno in conferenza stampa, presso la Capitaneria di Porto Torres, la campagna scientifica internazionale ‘Rep14-Med’, organizzata dal Centro Nato per la Ricerca Marittima e la Sperimentazione (Sto-Cmre)
PORTO TORRES - E’stata presentata ieri 12 giugno in conferenza stampa, presso la Capitaneria di Porto Torres, la campagna scientifica internazionale ‘Rep14-Med’, organizzata dal Centro Nato per la Ricerca Marittima e la Sperimentazione (Sto-Cmre). L’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Iamc-Cnr) prende parte dal 6 al 26 giugno ad una imponente campagna di caratterizzazione ambientale del Mar Mediterraneo. Dal 6 al 12 giugno gli studi di rilevazione si sono concentrati nella zona tra la Spezia e Porto Torres, e l’esperimento relativo all’utilizzo dei gliders (alianti sottomarini), nella parte ovest del Mar Mediterraneo, è stato illustrato, ieri mattina dal professor Reiner Onken (Germania), appartenente al team di scienziati provenienti da sei Paesi e ventuno istituzioni diverse, impegnato dal 6 al 26 giugno nella campagna scientifica ‘Recognized Environmental Picture Mediterranean 2014’ (Rep-14 Med) organizzata dal centro di ricerca della Nato Sto-Cmre di La Spezia, una vasta operazione internazionale di caratterizzazione ambientale di tipo oceanografico del Mar Mediterraneo.
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche prende parte all’iniziativa scientifica, inquadrata nel programma Environmental Knowledge and Operational Effectiveness (Ekoe), con l’Istituto per l'Ambiente Marino Costiero di Torregrande (Oristano) e Capo Granitola (Trapani). La nave Alliance, della Nato, lunga 93 metri, è ripartita ieri sera dopo una sosta di un giorno a Porto Torres, dove a 1800 miglia dalla costa ha potuto effettuare le ricerche, grazie all’utilizzo dei gliders, mediante l’imbarco di personale scientifico e tecnico, e strumentazione oceanografica innovativa, nonchè l'elaborazione dei dati dall'Istituto con sede a Torregrande (Or). I gliders sono veicoli in grado di muoversi mutando la distribuzione della propria massa interna e di emergere/immergersi tramite variazioni nel sistema di galleggiamento, mentre il controllo della direzione avviene grazie a speciali ali. I gliders sono per questo particolarmente adatti a compiti di monitoraggio dei mari, spostandosi semplicemente grazie alle correnti, motore naturale ed energeticamente molto efficiente che non si scarica mai. A bordo delle navi da ricerca Nrv Alliance e Planet i ricercatori effettueranno misure per la validazione di modelli numerici a calcolatore con lo scopo di fornire supporto decisionale per le operazioni a mare sia di carattere civile - come nel caso di emergenze da inquinamento marino da idrocarburi, ricerca e soccorso di dispersi - che per operazioni militari.
Il Gruppo di Oceanografia Operativa del Cnr di Oristano contribuirà alla caratterizzazione fisica delle masse d’acqua dell’area di studio mediante l’utilizzo di strumentazione a bordo e sensori che verranno lanciati in mare, e successivamente recuperati a bordo. «I dati ambientali osservati, - commenta il ricercatore dell’Iamc-Cnr di Oristano Roberto Sorgente, - saranno inviati in tempo reale sia al centro Nato Cmre di La Spezia che al centro di calcolo dell’Iamc di Oristano. La loro raccolta ed elaborazione consentirà una approfondita caratterizzazione sinottica del Mar di Sardegna, attualmente poco conosciuto». Novità e pilastro dell’operazione di raccolta dei dati è l’utilizzo di glider provenienti da Regno Unito, Germania, Francia e Stati Uniti e della Nato stessa, veicoli autonomi sottomarini privi di propulsione che si muovono semplicemente grazie alle correnti marine e il cui controllo direzionale avviene tramite delle speciali ali.
«Le informazioni raccolte anche tramite questa innovativa tecnologia, - prosegue Sorgente, - possiedono un elevato valore ecologico ed economico. I dati ambientali osservati, infatti, verranno da noi integrati nel sistema di previsione della circolazione marina del Mar Mediterraneo Occidentale sviluppato dall’istituto Cnr di Oristano nell’ambito dei progetti Ritmare e Medess-4Ms per la calibrazione e la validazione del modello di circolazione a supporto delle operazioni di anti-inquinamento marino da idrocarburi, salvataggio e recupero e dello sviluppo sostenibile di tutte le attività produttive associate al mare». Una ulteriore finalità della campagna scientifica è l’indagine del paesaggio acustico marino tramite la raccolta di dati acustici subacquei in differenti stazioni dell’area di studio. I dati saranno analizzati per ottenere, a differenti bande di frequenze, i livelli di rumore medi e per studiare le differenti sorgenti acustiche (biologiche, fisiche e antropiche). «Recenti studi -, spiega la ricercatrice dell’Iamc-Cnr di Capo Granitola Giuseppa Buscaino, - hanno evidenziato che le attività umane, legate soprattutto al traffico marittimo, alterano in modo significativo e diffuso l’ambiente sonoro producendo un impatto negativo sull’ecologia di molti organismi marini.
Nonostante l’importanza dello studio del paesaggio sonoro marino del Mediterraneo, ad oggi studi come quello che effettueremo nel mare di Sardegna sono rari o condotti per obiettivi molto specifici». In mare l’energia acustica rappresenta un fondamentale mezzo di trasmissione delle informazioni e molte specie animali - cetacei, crostacei, pesci - hanno evoluto tessuti e organi per ricevere e trasmette suoni. Attraverso questi, infatti, vengono svolte molteplici funzioni, ad esempio la ricerca del cibo o del partner, nonché l’orientamento e l’interazione intra- e interspecifica. «Questo studio pilota, - conclude Buscaino, - consentirà di calibrare più efficacemente le successive campagne di misura con navi silenziose come l’Alliance. L’iniziativa della campagna di ricerca della Nato costituisce una grande opportunità per la ricerca e contribuirà a migliorare l’interazione uomo/mare e a valorizzare una preziosa risorsa non solo economica, ma soprattutto ambientale».
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