L´appuntamento di oggi ha rappresentato il primo incontro del Progetto strategico per la partecipazione della Sardegna all´Expo 2015
ALGHERO - "Nuova visione di sviluppo sostenibile, esperienze e modelli di crescita" è il titolo dell'appuntamento inserito nel progetto nazionale "Expo e Territori" promosso dal Governo e realizzato con il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica ed il supporto operativo di "Invitalia". L'appuntamento di oggi (venerdì) ad Alghero ha rappresentato il primo incontro del "Progetto strategico per la partecipazione della Sardegna a Expo".
«Grazie per aver scelto Alghero – ha esordito il sindaco Mario Bruno, che ha sottolineato - come l'Expo sia una grandissima occasione per raccontare all'Italia e insieme all'Italia al mondo, quello che sappiamo fare e quello che siamo. La Sardegna che si apre, che mostra le sue doti migliori. Che è certamente in linea con l'Expo: è longevità e qualità della vita. Inauguriamo il logo, che è “Isola senza fine”». L'obbiettivo primario, ha spiegato il primo cittadino algherese è «far vedere un'immagine vera di Sardegna, che guarda all'innovazione, che guarda al futuro, che rende presente il futuro, anche trasformando, anche migliorando, anche con la capacità di essere e di esportare il nostro sapere. Un'isola che non è solo mare e lo dico da Alghero. Ma che è sicuramente mare – ha sottolineato Bruno - e che insieme il mare trasmette le sue bellezze. Alghero è Riviera del Corallo, ma è anche la città dell'olio, la città del vino. Ed insieme vogliamo rappresentare quest'idea di impresa sana che c'è in Sardegna e che può farci fare quel salto di qualità che tutti aspettano. E lo dico da un luogo di cultura: è un'isola di cultura». Insomma, «un evento eccezionale e da sfruttare in tutte le sue potenzialità».
«C'è in gioco il modello di sviluppo, questa è la vera sfida - dichiara l'assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio Francesco Morandi - noi concentreremo gli sforzi per portare a Milano un'idea chiara della nostra regione, lanciando l'iniziativa a partire dal valore delle imprese che si presenteranno in forma aggregata davanti al mondo ma che dovranno salvaguardare e difendere la propria identità radicata nel territorio». «Dare un senso alla presenza della Sardegna a Expo significa scegliere un tema forte, su cui abbiamo molto da dire: la qualità della vita rappresenta l’isola e la riempie di contenuti. Dimostreremo che siamo la terra dove non solo si può fare un’esperienza di viaggio, ma dove è desiderabile fare crescere i propri figli», aggiunge Morandi. L’obbiettivo è riposizionare l’immagine della Sardegna sui mercati internazionali e nel mondo attorno a una nuova visione strategica, «che è in piena sintonia con il tema centrale di Expo, con il valore del cibo e con l'esigenza di nutrire il pianeta. Per noi – ha continuato l'esponente della Giunta Pigliaru - l'appuntamento milanese sarà un grandissimo network in cui darci una prospettiva stabile». «Noi portiamo all’Expo l’eccellenza delle qualità agroalimentari sarde. Lo facciamo con le 140mila imprese di cui 90mila individuali, che non è facile mettere insieme. A Milano racconteremo le storie dei territori dove vengono prodotti i nostri alimenti – conclude l'assessore – lo faremo portando a Expo i percorsi della qualità della vita che inviteremo a conoscere e visitare in Sardegna».
«Il progetto con cui la Sardegna partecipa a Expo 2015 è la strategia giusta per affrontare la contemporaneità». Lo ha spiegato il sociologo Aldo Bonomi, coordinatore dei progetti regionali per Expo Milano 2015. Per il responsabile nazionale del coordinamento delle Regioni, quello della Sardegna è un esempio virtuoso, un progetto di lungo respiro che va oltre concezioni semplicistiche e riduttive. «Expo non è la fiera dei cuochi migliori del mondo – dice Bonomi – ma rappresenta più profondamente la discontinuità dalla lunga deriva del Novecento e dell’inizio del nuovo secolo, in cui le esposizioni universali erano il momento in cui veniva ostentata la potenza dell’industria pesante, del fordismo in continua evoluzione. L’epoca dell’industrializzazione importata sul territorio è finita e occorre ragionare su nuovi modelli di sviluppo - continua - Expo è un grande momento di riflessione per i territori e la Sardegna ha dimostrato di capire appieno lo spirito con cui cogliere questa grande occasione, con un progetto senza fuochi d’artificio ma proiettato al futuro attraverso un lavoro lungo con un obiettivo chiaro da perseguire, coinvolgendo le eccellenze del territorio come l’Università».
«Trovate un altro posto al mondo così ricco di lana di pecora, di fibre di legno, di fibre di mare, di colori». Così Daniela Ducato, testimone della Sardegna a Expo 2015, nel suo intervento. «Posidonia, cannonau, grano, lana: dalla natura e dalle eccellenze della nostra agricoltura ricaviamo le fibre e i colori per un’architettura di pace, per costruire senza petrolio - ha detto l’imprenditrice sarda recentemente nominata cavaliere dal Presidente della Repubblica Mattarella - Come testimone della Sardegna a Expo, mi è stato chiesto di portare un oggetto. Io porto un nido, perché rappresenta l’architettura perfetta. Un animale non può mettere a rischio il prosieguo della specie: ha bisogno di creare il clima migliore per i suoi piccoli. Con che cosa è fatto un nido? Con le fibre che ci riportano alle filiere del cibo. Raspi del cannonau, grano, lana, terra che consolida tutto. L’edilizia – ha aggiunto Ducato - è il settore al mondo che usa più petrolio: è quindi la prima causa di inquinamento e di guerre. Usare fibre naturali e non petrolchimiche per costruire, come si fa con un nido, vuol dire fare prodotti che non contengono guerra».
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