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Tonio Mura
20 dicembre 2016
L'opinione di Tonio Mura
Il futuro turistico passa per il nuovo Alberghiero
Ricordo che dopo la metà degli anni '90, e anche oltre, l'argomento era addirittura al centro della politica cittadina, con tutti i partiti di allora impegnati in proposte più o meno praticabili per individuare un'area sufficientemente ampia da utilizzare per la costruzione del nuovo istituto alberghiero. Si arrivò anche al paradosso di voler decentrare il nuovo istituto a Fertilia, facendo di tutti gli studenti e di tutto il personale scolastico una massa di pendolari. Col trascorrere del tempo e in assenza di una politica locale scolastica e formativa, che risponda coerentemente alle esigenze del nostro territorio, l'argomento sembra passato definitivamente nel dimenticatoio. C'è anche di più: questa forma di trascuratezza e la vista corta di amministratori passati e presenti ha causato anche delle vittime, come la chiusura dell'Istituto agrario di S.Maria La Palma.
Un fatto gravissimo, soprattutto oggi che si vuole riqualificare il settore agricolo con la multifunzionalità e si vogliono caratterizzare i prodotti per la loro appartenenza a una terra. Così mentre a Cagliari si pensa a bandi tipo "Terra ai giovani" o a "Nuove imprese e Giovani in agricoltura", da noi non si formano più le figure professionali di riferimento. Questo fatto ci deve far riflettere, perchè nel mentre gli alberghi, i ristoranti, le mense, ma anche le nostre tavole domestiche, sono rifornite da aziende continentali della grande distribuzione alimentare. Anche il pane fresco è impastato con farine che non sono prodotte in Sardegna, esattamente come il pane tradizionale tipo il carasau.
Ritornando all'Istituto alberghiero, è più che mai evidente che tenere una scuola all'interno di un vecchio albergo non risponde esattamente alle imprescindibili esigenze dell'attività didattica. Per quanto la struttura sia stata adattata alla nuova funzione scolastica, rimane pur sempre inidonea per una serie di elementi che non stiamo ad elencare ma che in qualche modo ne compromettono la crescita. Diversamente dobbiamo chiederci perchè a Sassari e ad Arzachena non hanno fatto altrettanto, adattando vecchi alberghi alla funzione di scuole professionali, oppure perchè non usano una vecchia nave da crociera per allestirci un istituto nautico.
Se con la chiusura dell'Istituto agrario di Santa Maria La Palma rischiamo di perdere anche l'economia agricola delle campagne per mancanza di giovani figure professionali del settore, con il depotenziamento progressivo dell'alberghiero si rischia di dequalificare anche la nostra già claudicante offerta turistica. Chi pensa che per risollevare le sorti del settore turistico basti costruire nuovi alberghi di lusso o mettere più tavolini nelle piazze del centro storico e sui bastioni, oppure portare ad Alghero le compagnie low cost più quotate si sbaglia, perchè prima, tra le altre cose, viene la formazione e la qualificazione di tutto il personale di servizio, dai direttori d'albergo all'ultimo lavapiatti. La competenza non si eredita bensì si costruisce giorno dopo giorno, a partire dalla scuola.
Daltronde conosciamo tutti abbastanza bene quali sono le critiche più severe rivolte ai nostri operatori: bassa professionalità e prezzi troppo alti rispetto ai servizi resi. A salvarsi sono solo in pochi! Per non parlare della cosiddetta fidelizzazione del cliente, ad Alghero cosa rarissima e che mette in discussione la nostra capacità di accoglienza e l'immagine stessa della città. Fortunatamente l'istituto alberghiero di Alghero è riuscito a guadagnarsi una certa fama regionale e nazionale. Solo per citare un esempio: lo scorso anno è arrivato primo al concorso "La brigata show cooking", le cui puntate sono state trasmesse sulla Tv regionale Videolina, superando nella gara tutti gli altri istituti alberghieri sardi, comprese due scolaresche della Spagna. Non c'è dubbio che per ottenere questi risultati, studiando e sperimentando dentro una struttura che solo lontanamente può essere paragonata ad una vera scuola, sia necessario uno sforzo non indifferente da parte di alunni e insegnanti.
Sicuramente in un contesto scolastico normale quello che oggi appare straordinario sarebbe l'ordinarietà. A parte i premi, quello che tiene alto il nome della scuola è anche l'aver diplomato studenti che oggi sono affermati professionisti non solo in Sardegna ma in diverse parti del mondo, giovani che hanno saputo unire conoscenza, esperienza e passione, e che non senza sacrifici sono riusciti a mettere a frutto quanto la scuola a suo tempo aveva seminato. Visti questi risultati uno potrebbe chiedersi perchè cambiare, va tutto bene. In realtà gli studenti dell'alberghiero, e chi vi lavora, partono da una condizione di svantaggio, rappresentata principalmente dalla struttura che li ospita, che non è assolutamente una scuola. Si può dire, anzi, che l'istituto alberghiero è l'unico istituto cittadino che non è ospitato in una scuola e la provvisorietà degli inizi rischia di diventare una soluzione definitiva. Ne deriva che se si vogliono mantenere gli standard di qualità raggiunti è urgente pensare alla costruzione di un nuovo istituto alberghiero, senza più perdere tempo in confronti inutili o nel seguire proposte assolutamente irrealizzabili.
Senza dimenticare che ad Alghero è da decenni che non si costruisce una nuova scuola. Vengo alla mia proposta. Per prima cosa è necessario che il Comune di Alghero presenti tale esigenza a livello regionale, chiedendo che attraverso il Fondo per l'edilizia scolastica si trovino le risorse per far fronte a questo impegno. Ovviamente non ci si presenta a Cagliari a mani vuote, bensì con l'indicazione di un'area disponibile ad accogliere la nuova struttura e i servizi annessi (Laboratori, convitto, palestra ecc.). Personalmente vedo una possibilità in Viale della Resistenza angolo via S. Anna, un vasto olivetto che mi risulta di proprietà comunale. Si tratta di un'area servita dai mezzi di trasporto pubblico e poco interessata agli spostamenti di studenti che frequentano altre scuole.
Se non va bene questa soluzione sono sicuro che ci sarà spazio, nell'elaborazione del PUC, anche per soluzioni più vantaggiose di quella da me indicata. Per quanto riguarda le risorse, qualora non fossero sufficienti, si potrebbe integrare con la vendita della struttura di Piazza Sulis (ancora di proprietà regionale), per farne nuovamente un albergo al centro della città e con una vista mozzafiato sul golfo. Aggiungo che altre economie sono possibili attraverso l'utilizzo del fotovoltaico e con impianti all'avanguardia per quello che riguarda l'illuminazione, il riscaldamento, l'uso dei forni, delle cucine, dei frigoriferi ecc., e finalmente anche in una scuola così organizzata si potrà parlare di risparmio energetico! Da altre parti già lo si fa.
Non penso che a questo proposito si possa tergiversare ancora, altre realtà turistiche della Sardegna si stanno organizzando e tutte puntano a fare di meglio e più di Alghero.
Negli ultimi anni Cagliari ci ha surclassato e come sempre Olbia non sta a guardare. Oristano quest'anno ha fatto nove prime, ad Alghero ne abbiamo fatto cinque. Un turismo che si evolve ha bisogno di una scuola che risponda con puntualità e professionalità alle nuove esigenze. Ai governanti di Alghero è chiesto di guardare lontano, di puntare prima di tutto sulle risorse umane e di saper programmare il futuro economico ed occupazionale della città, stimolando anche la nascita di una nuova generazione di imprenditori in campo turistico, più attenti alla qualità che al guadagno facile, capaci di gestire al meglio il personale senza lucrare sugli stipendi o sugli straordinari. Non è poco ma ci vuole poco per cominciare a crederci, nella consapevolezza che l'investimento sia tra i più utili che in questo momento si possano immaginare.
*Cittadino algherese
Commenti
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8:01
Il nostro obiettivo, alla fine del mandato, sarà poter dire di aver davvero provato ad allungare la stagione turistica con programmi e dati alla mano. Finalmente sentiamo parlare di "eredità catalana", di musei, cultura, archeologia, ambiente e turismo attivo
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Si tratta di interventi che nel corso del quinquennio 2026/2030 interesseranno i Borghi di: Aggiius, Atzara, Bosa, Carloforte, Castelsardo, Galtellì, Gavoi, Laconi, La Maddalena, Lollove (Nuoro), Oliena, Posada, Sadali, Sardara e Tempio Pausania
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