Red
4 luglio 2017
Finanza scopre truffe da oltre 3,5milioni di euro
Le Fiamme gialle del Gruppo di Olbia hanno individuato tre soggetti economici evasori totali per circa 3,2milioni, violazioni all’Iva per oltre 400mila euro

OLBIA - Continua senza sosta l’azione delle Fiamme gialle del Comando provinciale di Sassari nella lotta al sommerso d’azienda, che al termine di articolate attività di polizia tributaria hanno individuato tre società regolarmente operanti che negli ultimi anni non hanno presentato le previste dichiarazioni dei redditi, configurandosi quali evasori totali. I finanzieri del Gruppo di Olbia, al termine di un'analisi dei soggetti operanti nella propria circoscrizione, sono riusciti a risalire alle tre posizioni: si trattava di società perfettamente operanti, che però risultavano ormai da diverso tempo sconosciute al Fisco.
In particolare, i tre soggetti economici si occupavano rispettivamente di costruzione di edifici, di noleggio di autovetture e del commercio al dettaglio di carni. Le verifiche fiscali hanno permesso di evidenziare che le tre società non avevano provveduto a dichiarare complessivamente operazioni attive per circa 3,2 milioni di euro, cui corrisponde un’Iva dovuta alle casse dello Stato di oltre 400mila euro. I rappresentanti delle tre società sono anche stati segnalati alla competente Autorità giudiziaria per il reato di omessa dichiarazione, sia ai fini delle imposte dirette, sia dell’Iva, cui si aggiunge una denuncia per occultamento di documenti contabili nei confronti dell’amministratore della società dedita alla vendita di carni, in quanto lo stesso non fornendo la documentazione richiesta, ha ostruito la ricostruzione del volume d’affari effettuata dai verificatori.
Il contrasto al sommerso d’azienda costituisce una linea d’azione fondamentale nell’ambito delle funzioni di polizia economico-finanziaria del Corpo, non solo per i profili strettamente connessi al recupero dei tributi sottratti al bilancio dello Stato e degli enti locali, ma anche perché consente di arginare la diffusione dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese che operano nella piena e completa osservanza della legge e le cui prospettive di sviluppo sul mercato sono seriamente compromesse da chi svolge “attività in nero”.
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