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Red
21 luglio 2005
Con un’interpellanza consiliare al Sindaco “Alghero Viva” vuole vederci chiaro sulla situazione generale del Porto
I motivi dell´interpellanza: «Le dichiarazioni del Sindaco, il ritardo dell’amministrazione nell’organizzare le attività portuali, la poca funzionalità di alcune attività ad esso connesse, l’incarico di un non meglio identificato tecnico per il Piano Particolareggiato e anche in considerazione delle potenzialità economiche del Porto al pari dell’Aeroporto»

ALGHERO – Dopo l’aeroporto adesso è il momento di un’analisi della situazione del porto. Alghero Viva sottopone all’attenzione del Sindaco Marco Tedde e del Presidente del Consiglio Marco Conoci un’interpellanza con la quale si vuole attivare una verifica su molti punti della gestione del porto della città catalana. Ciò che ha mosso i due consiglieri comunali, firmatari dell’interpellanza, sono: «le dichiarazioni del Sindaco, il ritardo dell’amministrazione nell’organizzare le attività portuali, la poca funzionalità di alcune attività ad esso connesse, l’incarico di un non meglio identificato tecnico per il Piano Particolareggiato e anche in considerazione delle potenzialità economiche del Porto al pari dell’Aeroporto». Tilloca e Sechi hanno deciso di sottoporre al Sindaco le seguenti questioni: «Chi è il professionista incaricato, quale è la sua esperienza e competenza in materia di organizzazione e gestione di opere e spazi portuali, se è stato scelto a seguito di avviso pubblico e - continuano gli esponenti di centro-sinsitra - se non ritiene opportuno attivare tutte le possibili iniziative di carattere politico-amministrativo per sospendere le concessioni in favore di operatori privati, al fine di consentire al professionista una progettazione libera e non soggetta a piccoli interessi privati che mal si conciliano con l’interesse più generale». Inoltre i Consiglieri di Alghero Viva chiedono al Sindaco «se, nella predisposizione del piano particolareggiato del porto, non ritiene necessario creare un’equipe di lavoro in cui siano inseriti i professionisti che hanno già predisposto il Piano Urbanistico Comunale ed il progetto di riqualificazione del lungomare Garibaldi, al fine di omogeneizzare le rispettive progettualità e rendere una visione unica di un contesto urbano così importante e se non ritiene opportuno che le progettualità legate al finanziamento di € 1.500.000, ottenuto dal Comune da parte della Regione Sardegna per l’ammodernamento della banchina dei pescatori, debbano essere interconnesse con il punto precedente, anche al fine di evitare una possibile pianificazione frammentata ed avulsa dal contesto generale». Inoltre Sechi e Tilloca domandano se il Primo Cittadino è a conoscenza che «autorevoli amministratori della maggioranza da Lei presieduta sono interessati ad attività di gestione di spazi all’interno del porto in cui sono state recentemente avviate una serie di lavori consistenti nel posizionamento di strutture e piattaforme, con evidente uso di calcestruzzo, e se tali opere sono state tutte realizzate a seguito di regolari concessioni ed autorizzazioni da parte degli enti preposti, in considerazione che le stesse sono a ridosso della muraglia storica della città e se è a conoscenza che in dette strutture si somministrino cibi e bevande e se le società siano in possesso delle regolari licenze per l’esercizio di tali attività». A Marco Tedde viene anche rivolta anche la domanda se non ritenga utile «fin d’ora un pronunciamento ufficiale del Consiglio Comunale affinché sia rispettata la destinazione d’uso della banchina d’alto fondale in fase di realizzazione, che parrebbe invece destinata ad ospitare le ennesime serie di pontili galleggianti che non garantiscono una reale ricaduta economica ed occupazionale e che manifestano, ancora una volta, una logica privatistica del porto». Nell’interpellanza si chiede anche di sapere «quale sia l’intendimento della maggioranza riguardo l’utilizzo dell’ex manufatto già adibito a Capitaneria di Porto e se risultano stipulati accordi tra la Capitaneria di Porto proprietaria dell’immobile ed il Comune di Alghero e se sono state impegnate somme per tali accordi e quali siano le finalità dell’impegno di spesa». In conclusione Carlo Sechi e Pino Tilloca si appellano a Tedde chiedendo «sulla base di quali linee di indirizzo si stia muovendo il tecnico incaricato alla predisposizione del piano e se non ritiene opportuno, prima della predisposizione del piano, coinvolgere il Consiglio Comunale per la determinazioni delle linee guida alle quali si dovrà attenere il tecnico incaricato».
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