ALGHERO - Il sipario del Teatro Civico di Alghero si è aperto lunedì scorso sulla stagione di prosa 2014, organizzata dal Cedac, e dunque sul primo spettacolo in calendario, realizzato da Alessandra Gra ed intitolato “Mortaccia”. Al centro della rappresentazione, la complessa tematica della morte, trattata però qui con leggerezza e comicità, al fine di scacciare via ogni timore ad essa legato. Obiettivo questo raggiunto con successo, dal momento che l’aldilà è stato mostrato come un mondo simile a quello dei vivi, solo un po’ più strampalato e caricaturale, ma sicuramente tutt’altro che spaventoso. Un mondo cioè popolato da personaggi buffi e impacciati, come Sentenza e Funesto, e governato da Mortaccia, una morte tenera, severa e maliziosa, ma non più onnipotente, uccisa anzi essa stessa dalla superiore brutalità dell’uomo e dal maggiore timore che questi nutre nei confronti della vita piuttosto che della morte.

L’eccessivo uso della comicità spicciola però, fatta di doppi sensi, atteggiamenti clowneschi, ed intermezzi goffamente danzati, ha impedito di cogliere e di riflettere con la dovuta serietà su tali temi importanti, dimostrandosi così distraente e a volte inadeguata. Troppe le interruzioni danzate e cantate, le battute allusive e gli sketch dei personaggi, che se da un lato si sono rivelate utili ad allontanare le grigie sensazioni legate alla morte, dall’altro lato hanno derubato quest’ultima della complessità ed dell’intellettualità che le appartiene, banalizzandola. Forse sarebbe stato meglio accompagnare le riflessioni sulla condizione politica del nostro Paese (giunte puntuali) e sulla condizione dell’uomo (sempre più abbattuto e smarrito), così come l’inno alla vita cantato da Mortaccia con la frase «Fate che la Morte vi trovi Vivi», da un’ironia più alta e sottile.

Tuttavia, nonostante la struttura un po’confusionaria e poco convincente, oltre che di difficile collocazione nel sistema dei generi, dal momento che ha mostrato parte del musical, dell’avanspettacolo, del giallo-noir e del mistery, soddisfacente è stata l’interpretazione carismatica di Veronica Pivetti nel ruolo di Mortaccia, presentatasi davanti al pubblico con la sua preparazione artistica ed un look a metà strada tra la rock star e le polverose streghe cattive dei libri di fiabe. Probabilmente figura attrattiva delle 284 persone che hanno riempito il Teatro Civico di Alghero per assistere ad uno spettacolo nuovo e sconosciuto, la Pivetti sarà presente anche in altri teatri sardi, come al Cine Teatro di Olbia (questa sera), all’Eliseo di Nuoro (27 Febbraio) e al Teatro Costantino di Macomer (28 Febbraio). Dopodichè, “Mortaccia” lascerà poi spazio ad un'altra rappresentazione programmata dal Cedac, ovvero “Una cena veramente straordinaria” di Senio Dattena.

Nella foto: Veronica Pivetti in scena