Il ministero della Difesa ha prorogato fino al 2019 la servitù sul deposito militare di Guardia del Moro. Lo denuncia la deputata Emanuela Corda
SANTO STEFANO - «Il ministero della Difesa ha prorogato fino al 2019 la servitù sul deposito militare di Guardia del Moro, a Santo Stefano, senza neanche chiedere prima il parere della Regione Sardegna. Quest'ultima ha quindi proposto il riesame della misura alla Presidenza del Consiglio che ad oggi ancora non si è pronunciata in merito». Lo denuncia attraverso un'interrogazione a risposta scritta in commissione Difesa alla Camera, la deputata Emanuela Corda.
L'esponente del Movimento Cinque Stelle aveva chiesto al ministro «il motivo della re-imposizione della servitù di Guardia del Moro, in modo da considerare - spiega - il trasferimento delle munizioni altrove, alla luce delle esigenze di riduzione della spesa pubblica, divenute uno dei motivi conduttori del Ministero della Difesa».
«Ma il ministro - prosegue la parlamentare - come al solito, si è trincerato dietro al suo operato senza dare una risposta soddisfacente alle domande poste, dichiarando di fornire eventuali informazioni dettagliate solo a seguito del riesame della presidenza del Consiglio. Il che e'' impensabile considerato che l'organo preposto a dare risposte che riguardano la difesa è proprio il ministero della Difesa». «L'interrogazione aveva lo scopo di portare all'attenzione del dicastero l''enorme sproporzione di distribuzione delle servitù militari italiane che per il 60% gravano sulla sola Sardegna, senza considerare che le stesse insistono su un Parco Nazionale e luoghi di inestimabile valore naturalistico e paesaggistico» conclude Corda.
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