«La nostra preoccupazione è stata manifestata anche al ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio nel corso della sua recente visita in Sardegna», dichiara l’assessore regionale dei Trasporti Massimo Deiana
OLBIA - La Regione Autonoma della Sardegna segue con molta attenzione la vicenda legata agli assetti societari di “Tirrenia Cin”. «La nostra preoccupazione è stata manifestata anche al ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio nel corso della sua recente visita in Sardegna – ha dichiarato l’assessore regionale dei Trasporti Massimo Deiana - con il quale si è parlato del grave rischio di concentrazione e della creazione di una posizione dominante in mano al medesimo gruppo di oltre il 95percento del traffico merci e passeggeri da e per la Sardegna». La Giunta Regionale e l’Assessorato monitorano costantemente tutti gli sviluppi sul caso.
«Ricordo che è stata approvata una decisa e corale presa di posizione del Consiglio Regionale con un ordine del giorno unitario dove si esprimevano tutte le perplessità, cito: “in seguito alle notizie confermate dai principali organi di informazione circa l’acquisizione del pacchetto di maggioranza della Cin da parte del gruppo Moby-Onorato”», continua Deiana. Tuttavia, trattandosi di una dinamica interna ad una compagnia privata, i margini di intervento sono limitati.
«La nostra attenzione - osserva l'esponente della Giunta Pigliaru - è comunque concentrata prima di tutto sulla tutela del diritto alla mobilità dei sardi e ovviamente sul fatto che la Tirrenia Cin sia affidataria di un pubblico servizio che interessa principalmente l’Isola e che deve rispondere alle esigenze della collettività dettate da un contratto». Riguardo all’Antitrust, l’assessore aggiunge infine che, «al di là delle demagogiche e confuse affermazioni che si sentono in queste ultime ore, come è noto l’operazione di cui si parla (perché al di sotto della soglia finanziaria minima) non è sottoponibile al sindacato preventivo dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Che invece potrà, se lo riterrà, indagare qualora dovesse davvero concretizzarsi il rischio del monopolio marittimo».
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