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A.B. 9 maggio 2009 video
Bionetwork: Competenze in rete per un migliore utilizzo
Biosistema ha presentato ad Alghero il progetto al mondo imprenditoriale e delle istituzioni


ALGHERO – «L’obiettivo è quello di trasferire competenze tecnologiche alle imprese del Mezzogiorno, creando tra ricerca e mondo imprenditoriale un sistema permeabile che rafforzi le capacità di ricerca e allo stesso tempo dia forza al mondo scientifico della produzione». Questo è “Bionetwork”, il progetto presentato questo mattina durante il convegno “Dalla ricerca all’impresa” che si è tenuto all’hotel “Punta Negra” di Alghero, alla presenza di un pubblico composto da rappresentanti del mondo universitario isolano e del resto del sud Italia, quindi della ricerca, della sanità privata, delle istituzioni e imprenditoriale.

Ad aprire i lavori, moderati dal general manager di Bionetwork Mario Pani, è stato Bruno Masala, presidente di “Biosistema Scrl”, la società consortile nata all’Università degli Studi di Sassari nel dicembre 2006, con la partecipazione delle Università del Mezzogiorno e di numerose imprese con fondi “Pon” (2000-2006), che sta portando avanti il progetto Bionetwork. Biosistema rappresenta, nell’ambito dei programmi nazionali e regionali, il “Centro di competenza e trasferimento tecnologico per le biotecnologie avanzate” ed ha, tra i suoi compiti, la costituzione e attivazione di una rete scientifica e formativa finalizzata a rendere disponibili alle imprese del Mezzogiorno risorse strumentali, competenze e professionalità specialistiche idonee.

L’obiettivo strategico che ci si è posti è quindi quello di far diventare l’economia basata sulla conoscenza la più competitiva possibile. Per fare questo Biosistema, che opera nel campo delle biotecnologie avanzate (“Red Biotechnology”, biotecnologie per la cura e la salute dell’uomo, “White Biotechnology”, biotecnologie industriali e per applicazioni ambientali, “Green Biotechnology”, biologie avanzate per le produzioni vegetali e animali, gli alimenti, l'agricoltura, la veterinaria e la zootecnia, e “Bioinformatica”) ha investito quasi cinquemilioni di euro in dispositivi tecnologici all’avanguardia da mettere a disposizione di un grande bacino di attori. «I potenziali beneficiari dei servizi che offre Biosistema sono tanti – ha detto il presidente Masala – a partire dalle imprese che dispongono di strutture di ricerca alle imprese farmaceutiche, dalle imprese di servizi a quelle del settore chimico farmaceutico, a quelle interessate alla produzione di vaccini. In generale tutte le imprese che vogliano investire nelle biotecnologie, settore dalle ampie prospettive in grado di fornire vantaggi sociali». In passato la stessa Regione Autonoma della Sardegna, ha ricordato il presidente di Biosistema, ha stanziato quattromilioni di euro per le università sarde che hanno poi trasferito parte dei fondi ai centri di competenza: per quello di Sassari-Cagliari sono stati destinati oltre un milione di euro.

Un sostegno regionale che è stato confermato anche da Fabio Tore, responsabile del settore ricerca dell’Assessorato Regionale alla Programmazione. «Questo è certamente un punto di arrivo di questa iniziativa ma anche di ripartenza – ha detto Tore – perché è da qui che si aprono nuove scommesse per questa società consortile». Da giugno la società dovrà «camminare che le proprie gambe» e diventare non soltanto un centro che elargisce cultura e competenze ma anche servizi, perché sarà l’offerta di questi che le permetterà di andare avanti.

L’ulteriore conferma che la Regione ha deciso di sostenere l’iniziativa è arrivata dal capo di Gabinetto dell’Assessorato Regionale alla Programmazione, Giampiero Lavena. «L’assessore – ha detto – è convito che il capitale umano sia davvero la risorsa sui cui scommettere, ed ecco allora che la ricerca e lo sviluppo sono il punto chiave che ci portano a superare questo momento di difficoltà. Oggi la risposta più efficace è mettere in rete le competenza per renderle utilizzabili». Ci sarà però bisogno anche di un momento di valutazione. «L’assessore – ha proseguito Lavena – ha intenzione di incontrare e ascoltare tutti gli attori per capire se gli obiettivi per i quali si lavora vengono raggiunti».

«Se il successo di questo progetto è stato raggiunto – ha detto la rappresentante del Ministero della Ricerca Viviana Guglielmi – lo si deve al raccordo tra l’autorità centrale e quella regionale. Il bilancio finale potrà essere fatto soltanto a fine giugno ma ci sono le potenzialità». Quello presente nell’Isola, è stato spiegato, costituisce il nodo principale di Biosistema, dove è stato organizzato il network di collaborazione, partecipazione e analisi dei dati provenienti dagli altri nodi regionali presenti nelle sedi universitarie della Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia ed è stato realizzato in modo da consentire l’opportuna accessibilità a dati, documenti, progetti comuni da parte di tutti i centri partecipanti.

Questo collegamento tra i vari poli è stato illustrato da Maria Svelto, vice presidente di Biosistema e docente alla Facoltà di Scienze Biotecnologiche dell’Università degli Studi di Bari. La docente ha ripercorso le tappe che hanno condotto alla stesura del progetto scientifico del Centro di Competenza e ha esposto le attività avviate presso l’importante nodo pugliese. «Abbiamo puntato sulle eccellenze scientifiche – ha detto – oltre che allo sviluppo delle interazioni nel piano delle innovazione, prestando attenzione al sistema imprenditoriale che ha scommesso e creduto nello sviluppo del settore».

È stata quindi la volta del responsabile scientifico di Biosistema Mario Pirastu, ricercatore capo del “Cnr”, che ha spiegato i compiti principali del Centro di competenza e trasferimento tecnologico della Sardegna, tra i quali rientrano quelli della costituzione e attivazione di una rete scientifica e formativa finalizzata a rendere disponibili risorse strumentali, competenze e professionalità specialistiche idonee al perseguimento degli obiettivi.

Al responsabile scientifico del Nodo Sardegna Amedeo Columbano, docente nell’ateneo di Cagliari, è stato assegnato il compito di illustrare l'offerta del Nodo Sardegna (organizzato nei due poli di Sassari e Cagliari) nei servizi relativi a tutti i settori d’intervento delle biotecnologie bio-mediche e veterinarie, delle biotecnologie industriali, delle biotecnologie vegetali e per il controllo degli alimenti e della sicurezza alimentare, della tecnologia per lo studio della biodiversità microbica, animale e vegetale.

Il responsabile amministrativo del progetto Bionetwork Antonfranco Temussi, ha messo in luce gli obiettivi del progetto portato avanti da Biosistema, che mira a sviluppare il capitale scientifico e relazionale delle aree meridionali interessate, mettendo a sistema le competenze migliori e raccordando le iniziative locali.
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