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Red 28 maggio 2012 video
Ecco Ganau, Bianchi e Zedda per Lubrano
Dalla Riviera del Corallo la nuova "alleanza" contro la Regione. Da Nuoro a Cagliari, passando per Sassari e Alghero non si contano le promesse mancate dalla giunta guidata da Cappellacci. Su Alguer.it le interviste ai primi cittadini


ALGHERO - Si tratta pur sempre di campagna elettorale, ma quella riunitasi al Miramare di Alghero in una splendida giornata di sole sembrava avere tutta l'aria di una vera e propria alleanza sarda contro un governo regionale ormai incapace d'intercettare i problemi veri in cui si ritrovano i territori dell'Isola. Da Nuoro a Cagliari, passando per Sassari e Alghero, il coro è unanime: «manca una politica di crescita e sviluppo». I problemi da affrontare sono tanti, primo tra tutti il lavoro, «è la prima cosa che mi chiedono per strada», ha ribadito Stefano Lubrano, candidato sindaco per il centro-sinistra in occasione del voto del 10 e 11 giugno: «non è stato tra le priorità della vecchia amministrazione, noi invece pensiamo che potenziando l'economia della conoscenza possiamo valorizzare i talenti dei nostri ragazzi, aiutarli a crescere e creare sviluppo qui, nel nostro territorio».

Ancora più chiaro Sandro Bianchi, sindaco di Nuoro, secondo cui «anche in questa campagna elettorale il centrodestra prova a mascherarsi da qualcos'altro per la vergogna dei danni arrecati al Paese in questi anni di governo». Secondo lui i comuni di centrosinistra devono fare rete: la Sardegna ora è una grande clessidra con sue estremi molto larghi - sottolinea - Cagliari e Sassari, e il Nuorese a fare da strozzatura, nella quale passano pochi fondi. «Ma è una finta clessidra - ha aggiunto Gianfranco Ganau, sindaco di Sassari - in Sardegna vige il ferreo centralismo da Cagliari della Regione». «Con il calo dei trasferimenti, quest'anno avremo 12 milioni in meno, e l'istituzione dell'Imu, soldi che vanno via dalla città per finire a Roma, siamo riusciti a non indebolire le politiche sociali, anzi le abbiamo incrementate - ha detto - Non assistenzialismo ma percorsi di accompagnamento e inserimento lavorativo».

«Ma andare avanti così è sempre più difficile - rilancia Ganau - dobbiamo reagire e chiedere di modificare il Patto di stabilità, che sta strozzando l'economia e mettendo in crisi Comuni virtuosi come il mio, che hanno risparmiato milioni di euro e non possono spenderli». «Il problema non è la clessidra ma la poca sabbia che c'è dentro - ha osservato Massimo Zedda - in Sardegna l'abbiamo usata male, in una clessidra che aveva troppi fori, l'abbiamo visto negli scorsi decenni». E anche ora «la Sardegna non è capace di spendere le risorse europee, ne usiamo solo il 18% e il resto ci viene tolto e va a zone più virtuose». Anche il primo cittadino del capoluogo ha lamentato il calo dei trasferimenti statali - 35 milioni in meno - a fronte dei quali «bisogna riuscire a reggere guardando alla quotidianità e al sociale ma senza perdere lo sguardo lungo sui bisogni delle nostre comunità e lo sviluppo».
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