Da domenica notte i minatori di Nuraxi Figus sono asserragliati a quasi 400 metri di profondità. L´analisi del segretario nazionale Fiom sulle vicende degli operai sardi
ALGHERO - E' il terzo giorno di protesta per i minatori della Carbosulcis da domenica notte sono asserragliati a quasi 400 metri di profondità. Con loro anche quattro donne a ribadire che l'occupazione proseguirà a oltranza. Intanto cresce l'attenzione mediatica e gli appelli al governo per sbloccare il progetto di rilancio del sito minerario.
«Alcoa, Carbosulcis, Portovesme ed ex Ila sono le battaglie di un'unica guerra finalizzata a rialzarci dalle macerie delle crisi, che intendiamo portare avanti senza remore e senza timori reverenziali verso nessuno» ha dichiarato il presidente Cappellacci in Consiglio regionale. Decisivo il passaggio di venerdì 31 agosto al ministero dello Sviluppo economico. Il Piano proposto da Regione e Provincia e ora all'esame delle strutture tecniche del ministero.
Giorgio Airaudo, segretario nazionale della Fiom nei giorni scorsi ad Alghero, ha commentato in un'intervista al
Quotidiano di Alghero, la protesta della Carbosulcis chiedendo all'esecutivo di mantenere i propri impegni: «Questa volta - ha dichiarato - non c'è un imprenditore privato, ne un interlocutore terzo ma c'è un Governo che deve fare quello che aveva promesso di fare».
Il dirigente sindacale prevede che in Sardegna si stiano anticipando i temi caldi dell'autunno: «gli operai sono costretti a gesti simbolici per chiedere il minimo, il lavoro». E rivendica il ruolo di responsabilità del sindacato che «deve unire e pretendere un cambio di politica economica e sociale di questo Governo».
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