La prima visita istituzionale del governatore in città: qualche tappa nel territorio, a partire dai minatori ad Olmedo e il Dipartimento di Architettura. Le immagini da Santa Chiara e l´intervista
ALGHERO - «Siamo qua per ascoltare e lavorare insieme». Queste le prime parole del presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, nella sua prima visita istituzionale ad Alghero. La prima tappa (dopo quella in miniera ad Olmedo [
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Il presidente ai microfoni di
Alguer.it insiste sul concetto di territorio, di sinergie e di università diffusa. Alle domande sulle "vertenze" aperte: dal porto e Surigheddu in attesa di bando, all'aeroporto in attesa di compratori (la privatizzazione è già iniziata) resta però sul vago: «stiamo lavorando su tutti questi dossier e poi torneremo con la programmazione territoriale che dovrà incidere sullo sviluppo. Sull'aeroporto abbiamo ereditato come spesso succede una situazione molto difficile e faremo una manifestazione d'interesse ma siamo ottimisti. Non riusciamo ad immaginare che non ci sia un interesse per un aeroporto così importante in un'area così attraente».
Agli studenti di Architettura, da qualche mese in mobilitazione, il governatore propone un lavoro condiviso fino ad un Protocollo da firmare entro settembre. Vogliamo le stesse cose: «mettere ordine e andare verso un orizzonte pluriennale». «Dobbiamo metterci intorno a un tavolo e chiederci che cosa serva per mantenere questa eccellenza che non è solo di Alghero ma di tutto il territorio e della Sardegna. Sono due i modi per pensare al finanziamento di una Università decentrata - ha proseguito il Presidente Pigliaru - bisogna considerare i costi aggiuntivi legati alla distanza che determinano lo svantaggio, e quindi applicare il principio delle pari opportunità; poi il merito, che è ugualmente importante. Le due cose vanno in parallelo, non sono una alternativa all’altra. Dobbiamo mettere ordine e scrivere regole chiare - ha concluso - questo vale non solo per il dipartimento di Architettura, che è il più decentrato in Sardegna, ma anche per tutte le altre realtà dell’isola».
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