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Attilio Dedoni
31 gennaio 2017
L'opinione di Attilio Dedoni
Gli allevatori sono ridotti alla fame
Gli allevatori sono ridotti alla fame, chiedono in prestito qualche migliaio di euro ad amici e parenti, ma la risoluzione sul prezzo del latte elaborata dalla Quinta Commissione è un insulto alla povertà perché propone sussidi per sopravvivere anziché dare liquidità alle aziende; così non si fa altro che incrementare il malessere sociale. Solo in un secondo momento è stata aggiunta una misura per concedere liquidità immediata ai produttori, attraverso i contributi de minimis che verrebbero concessi a chi si associa alle cooperative.
Noi, invece, proponiamo un de minimis senza condizioni, per finanziare la produzione aziendale. Per concedere i contributi a 12 mila aziende servirebbero circa 30 milioni di euro, mentre la risoluzione non prevede alcuna dotazione finanziaria e lascia tutto in capo alla Giunta. La Regione sostiene di non avere soldi, ma lo scorso anno ha speso 84 milioni per finanziare il funzionamento di Agris, Argea e Laore, all’interno di uno stanziamento iniziale per il comparto agricolo di 168 milioni, poi diventati 243 dopo le variazioni di bilancio approvate dal Consiglio nel corso dell’anno.
La proposta di legge finanziaria per il 2017 prevede lo stanziamento di appena 162 milioni, più altri 42 di fondi comunitari: è evidente che non c’è attenzione da parte della politica per i bisogni dell’agricoltura, se non si riesce a trovare soldi da destinare allo sviluppo del settore mentre si continuano a finanziare delle agenzie che fanno solo burocrazia, che vessano le aziende e non contribuiscono in alcun modo a migliorare le produzioni. Si utilizza il pastoralismo solo per fare propaganda: prima si chiede di inserirlo nel patrimonio dell’Unesco e poi si fanno porcate del genere a danno degli allevatori. Stiamo svendendo pezzi di Sardegna agli arabi e non siamo capaci neppure di portare la nostra carne ovina sui loro mercati, dove c’è un’enorme richiesta.
*capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale
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