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Cor 10:22
Biodiversità, scienziati dal mondo ad Alghero
Conclusa la tre-giorni del secondo Simposio internazionale sulla Biodiversità e le funzioni ecosistemiche in uno scenario di cambiamento climatico


ALGHERO - Centottanta partecipanti, 64 relatori, 6 continenti rappresentati con scienziati, ricercatori e appassionati provenienti da Europa, Asia, Africa, America del Nord, America del Sud e Oceania. Il secondo Simposio internazionale sulla Biodiversità e le funzioni ecosistemiche analizzate in un contesto di cambiamento climatico, conclusosi venerdì ad Alghero, si conferma punto di riferimento internazionale per lo studio e il confronto sui grandi temi che riguardano la salute del pianeta e in questa edizione ha posto l’accento sulle infrastrutture digitali emergenti a supporto della complessa biodiversità terrestre e marina costituendo uno straordinario laboratorio di osservazione, sperimentazione e condivisione di conoscenze, competenze e buone pratiche.

Organizzato dalla Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici e dal Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari nell'ambito del progetto NBFC – National Biodiversity Future Center - finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (PNRR / NextGenerationEU) dal 12 al 14 novembre, il Simposio internazionale ha riunito i massimi esperti mondiali per esplorare le principali questioni scientifiche, tecnologiche e politiche volte a migliorare la nostra capacità di interpretare e prevedere i modelli che legano la biodiversità al buon funzionamento dell’ambiente ed alla salute globale del pianeta, per supportare i processi decisionali in una prospettiva di crescita non solo scientifica ma anche culturale e sociale. «Abbiamo esplorato le complesse interazioni tra biodiversità e cambiamenti ambientali globali - ha chiosato in chiusura Donatella Spano, professoressa ordinaria del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Sassari e promotrice dell’evento insieme al suo team - portando alla luce nuove evidenze in relazione ai metodi e all’esigenza di un approccio integrato multidisciplinare».

Temi contestualizzati nel più ampio panorama politico internazionale, con riferimento ai processi scientifico-politici in corso, nell’orizzonte delineato dalle sfide dirompenti poste dalle trasformazioni climatiche, ambientali e sociali. «Siamo molto soddisfatti di queste intense giornate di lavori e della grande partecipazione di scienziati, esperti e giovani ricercatori provenienti da tutto il mondo - ha aggiunto la professoressa Spano - che hanno condiviso studi, prospettive e punti di vista di elevato valore. Il percorso intrapreso lo scorso anno con il primo simposio continua e fin d’ora ci diamo appuntamento al prossimo anno». Focus di questa edizione 2025 è stato lo sviluppo e l'integrazione di reti di monitoraggio della biodiversità operanti su più scale, dall'osservazione satellitare della Terra alle indagini ecologiche sul campo sino alla genomica, essenziali per la generazione di dati coerenti e fruibili sulla biodiversità.

Tre giorni di lavori full immersion che hanno portato l’attenzione e la discussione sugli aspetti chiave del nesso tra Biodiversità e Funzioni Ecosistemiche (BEF), cardine delle attività del National Biodiversity Future Center e della Piattaforma Digitale NBFC, con che include funzionalità innovative per lo studio BEF. La piattaforma digitale è stata realizzata nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e concepita per monitorare, studiare e gestire efficacemente la biodiversità e le dinamiche degli ecosistemi in risposta agli impatti sia naturali sia antropici. Attraverso l’integrazione tra prospettive scientifiche, tecnologiche e politiche, il simposio ha prodotto il proprio contributo alla missione di monitoraggio, conservazione, ripristino e valorizzazione della biodiversità e delle sue funzioni ecosistemiche. Sotto la lente degli scienziati anche il ruolo dell’intelligenza artificiale e dei modelli più avanzanti in campo ecologico detti “gemelli digitali” che diventano strumenti per migliorare la capacità di monitorare, interpretare e prevedere – anche in tempo reale - i complessi modelli che regolano la biodiversità e supportare così i processi decisionali a cui la società è chiamata a rispondere nel prossimo futuro.
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