Legambiente plaude all´iniziativa del sindaco di Porto Torres di sospendere l’inizio dei lavori per i nuovi impianti a causa dell´inquinamento non bonificato
PORTO TORRES - «L’iniziativa del sindaco di Porto Torres di sospendere l’inizio dei lavori per i nuovi impianti risponde correttamente a giuste cautele che lo Spresal ha voluto attivare dopo che le analisi hanno individuato presenza di inquinanti nella falda sottostante l’area destinata a Matrica. Il Ministero dell’Ambiente chiarisca tempestivamente se gli impianti di “Matrica” possano essere realizzati nelle aree individuate nel sito industriale di Porto Torres».
Così Legambiente Sassari in riferimento alla drammatica situazione ambientale in corso nella zona del petrolchimico di Porto Torres. «Il Ministero aveva dato autorizzazione all’utilizzo dei suoli, già caratterizzati e bonificati pur in presenza di inquinamento diffuso della falda (quanto profonda?), prescrivendo monitoraggi continui ed eventuali interventi di Taf. Evidentemente non è stato sufficientemente chiaro e convincente, non ha fugato i dubbi che vi possano essere situazioni di pericolo per i lavoratori che lì dovranno essere impiegati».
«Per questi motivi, se esiste anche il minimo dubbio sulla pericolosità del sito, occorre individuare rapidamente una nuova area che fornisca la massima garanzia di qualità ambientali e sanitarie, mentre si deve dare concretamente inizio alla bonifica di tutta l’area industriale. L’inizio dell’attività di questo importante progetto non deve incontrare ulteriori intoppi. Si tratta di una scommessa fondamentale per dare impulso alla ripresa economica di un territorio in grave difficoltà. Ma non è meno importante il fatto che qui si voglia sperimentare una nuova idea industriale che introduce nuovi concetti di sostenibilità del processo produttivo, con nuove tecnologie, con nuove materie prime e che può generare prodotti non inquinanti ed ambientalmente neutrali».
«Deve essere invece rigettata senza appello la rinnovata ipotesi di trasformare lo scalo di Porto Torres in un “distributore” mediterraneo di carburanti per petroliere e bettoline - concludono da Legambiente - è sufficiente ricordare il danno provocato da una “piccola” perdita di olio alla E.On lo scorso anno, è facile immaginare disastri di dimensioni imprevedibili per l’ambiente ed il parco dell’Asinara sempre più assediato da proposte improbabili e irricevibili».
Foto d'archivio
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